Le imbarcazioni si trovano a circa 90 miglia dalle coste palestinesi, tensione in vista di un intervento israeliano. Tajani: «Priorità evitare l’escalation»
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epa12410897 A flotilla of boats leaves the port of San Giovanni Li Cuti in Catania, Sicily, southern Italy, 27 September 2025. The Freedom Flotilla Coalition (FFC) and Thousand Madleens to Gaza (TMTG) announced the launch of a flotilla to Gaza of 10 boats from Catania, with dozens on board. EPA/ORIETTA SCARDINO
«Siamo a 90 miglia da Gaza, credo che mai una spedizione sia stata così vicina e con queste dimensioni. Per questo da un lato proviamo grande orgoglio e dall'altro rabbia perché siamo consapevoli di non riuscire ad arrivare». Lo dice il deputato del Pd Arturo Scotto, imbarcato sulla Global Sumud Flotilla.
«Saremo intercettati in acque internazionali e verremo probabilmente messi agli arresti - aggiunge - si tratterebbe di un atto illegale perché si consuma in acque internazionali. Seguiremo le regole d'ingaggio della Sumud Flotilla che prevedono la resistenza passiva».
E mentre le imbarcazioni si avvicinano sempre più alle coste palestinesi, interviene anche il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar: «Da ogni parte si levano voci che chiedono di fermare questa provocazione di Hamas-Sumud. Non è troppo tardi. Vi preghiamo di consegnare qualsiasi aiuto in vostro possesso in modo pacifico attraverso il porto di Cipro, la marina di Ashkelon o qualsiasi altro porto della zona verso Gaza». Parole che arrivano dopo l’appello congiunto di Grecia e Italia alla Flotilla affinché accettino un compromesso e consegnino gli aiuti per la distribuzione tramite la Chiesa.
«Ho avuto un lungo colloquio con il collega turco Hakan Fidan sugli sviluppi della crisi in Medio Oriente», riferisce il ministro degli Esteri Antonio Tajani su X. «Abbiamo discusso del Piano Trump per Gaza. Sosteniamo gli sforzi di mediazione della Turchia e degli altri partner regionali per convincere Hamas ad accettare il piano di pace. È ora di porre fine alle ostilità, garantire assistenza ai civili e favorire una soluzione duratura che preveda la costruzione dello Stato palestinese. Italia e Turchia - aggiunge - seguono con attenzione la vicenda della Flotilla diretta a Gaza. La priorità resta evitare l'escalation».
Intanto Maria Elena Delia, la portavoce della delegazione italiana della Global Sumud Flotilla, ha sottolineato: «Sento sempre dire molte cose sugli attivisti a bordo della Sumud Flotilla, vengono chiamati irresponsabili e gli si dice che è il momento di prendersi delle responsabilità. Allora, siamo noi a dover chiedere alle istituzioni di essere responsabili. Non ho mai sentito chiedere, invece, perché questi attivisti si dovrebbero fare male in acque internazionali? La risposta è che quando c'è Israele di mezzo le regole non valgono più - aggiunge Delia -. Le persone a bordo meritano grande rispetto perché, dopo due anni di genocidio nessun governo ha osato fare qualcosa».