È l’anno di Lucio Corsi, e le Targhe Tenco lo certificano nero su bianco. Il cantautore toscano ha conquistato i due riconoscimenti più ambiti del panorama della canzone d’autore italiana: miglior album in assoluto e miglior canzone singola, entrambi con Volevo essere un duro, il brano che lo ha portato in finale al Festival di Sanremo e poi all’Eurovision, facendolo diventare – ironia del destino – davvero uno tosto. Ma non nel senso della posa: nella scrittura, nella visione, nella coerenza.

«Sono onorato, grazie mille. Sogno un futuro in cui questa rassegna abbia la stessa visibilità del festival di Sanremo», ha scritto sui social. E non è una frase buttata lì: Corsi è uno di quelli che credono ancora nella canzone come atto poetico e culturale. L’unico a vincere in due categorie nella stessa edizione, con un progetto che mescola alieni e radici, capelli lunghi e nostalgia western, e che ha messo d’accordo giuria, pubblico e critica.

Le Targhe Tenco, si sa, non sono premi da passerella. Le assegna il Club Tenco con una votazione corale che coinvolge giornalisti, esperti, autori e addetti ai lavori. Quest’anno i votanti sono stati 241, un numero che certifica quanto sia viva – e combattuta – la scena cantautorale italiana.

Nella categoria miglior album in dialetto vince Furèsta di La Niña, nome d’arte di Carola Moccia. Un disco cantato in napoletano, che l’artista definisce “caotico, struggente, sfacciato e luminoso”. E aggiunge, con un post sentito: «Forse è merito della lingua in cui il disco è nato — quel napoletano che porta addosso il suono di tutto il Mediterraneo. Un codice vivo, capace di dire la passione e la ferita, la rabbia e la festa». Il premio, lo dedica «a chi ha ascoltato e ha capito, anche senza capire tutte le parole».

A Ginevra Di Marco va il riconoscimento per il miglior album di interprete, con Kaleidoscope: un progetto raffinato che attraversa culture e suoni, sorretto dalla voce inconfondibile della ex CSI, capace come poche di portare in scena l’emozione con misura e forza.

Anna Castiglia, giovane e pungente, conquista la Targa per la miglior opera prima con Mi piace. Una conferma di quanto la nuova scena femminile italiana stia dettando ritmi e contenuti, con una scrittura tagliente e moderna, mai banale.

Chiude il cerchio Pagani per Pagani, vincitore come miglior album a progetto, prodotto da Caroline Pagani. Un omaggio affettuoso e colto alla figura di Nino Pagani, figura laterale ma importante della canzone italiana, raccontato attraverso una serie di interpretazioni e riscritture.

Le Targhe Tenco verranno consegnate come da tradizione nell’ambito del Premio Tenco, che quest’anno si terrà dal 23 al 25 ottobre al Teatro Ariston di Sanremo. Non sarà solo una celebrazione, ma un momento di riflessione sul presente e il futuro della canzone d’autore. E la presenza di Lucio Corsi, con il suo stile surreale e radicato, conferma che qualcosa si sta muovendo. Forse anche tra le generazioni più giovani.

Corsi, dal canto suo, non rinuncia al sogno: che il Tenco, un giorno, abbia la stessa attenzione mediatica di Sanremo. Se la qualità continuerà a essere questa, forse non è un sogno così irrealizzabile.