L’oltraggio

Messina Denaro, gli audio in chat contro Falcone: «Bloccato nel traffico per le commemorazioni di ‘sta minchia»

In alcuni messaggi inviati dal boss a una donna, le imprecazioni nel giorno dedicato alla memoria della strage di Capaci. Ma non mancano una serie di confidenze personali: «Mi sento abbandonato. Ma è giusto elemosinare affetto?»

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di Redazione
5 febbraio 2023
11:37
Matteo Messina Denaro il giorno dell’arresto. Nel riquadro Giovanni Falcone
Matteo Messina Denaro il giorno dell’arresto. Nel riquadro Giovanni Falcone

«E io qua sono bloccato con le quattro gomme a terra, cioè a terra nel senso non di bucate. Sull'asfalto. E non si muove per le commemorazioni di sta minchia»: così il boss Matteo Messina Denaro, il 23 maggio, giorno delle commemorazioni della strage mafiosa di Capaci, costata a vita al giudice Giovanni Falcone, esprimeva in una chat con alcune pazienti conosciute durante la terapia oncologica, il suo fastidio perché, a causa delle celebrazioni, era rimasto bloccato nel traffico.

«Porco mondo», imprecava nel messaggio registrato pubblicato dall'agenzia di stampa Ansa, e concludeva «qua mi sono rotto i co.. di brutto».


Il testo delle conversazioni del boss è stato anticipato al Corriere della Sera dalla trasmissione di Massimo Giletti "Non è l'Arena" che questa sera su La7 farà ascoltare diverse chat vocali inviate dal capomafia a due amiche. Messina Denaro, che non avrebbe rivelato alle donne la sua identità, raccontava loro della sua malattia e si confidava. «Mi sento abbandonato. Come un randagino con una gamba spezzata in mezzo a una pozzanghera durante questa notte di Natale. Tutto questo per me è lo squallido avrei bisogno di affetto. Ma è giusto elemosinare affetto?», scriveva. Messina Denaro si apre con una delle donne perché la sente affine: «Lo so che hai le palle, so riconoscere i miei simili, di te l’ho capito in un nanosecondo. E non ci conoscevamo ancora. Ti udivo, ti guardavo, ascoltavo, comprendevo chi eri sentendoti parlare con gli altri. Subito pensai: questo è un tipo».

Ed ancora: «Cara, nella mia vita ho avuto momenti terribili, anche se non si vede. E non parlo del tumore. E quindi so per esperienza che quando si sta male come stai male tu ora, non si deve parlare: perché so che tu non vuoi sentire. Ma pur volendo tacere, per rispettare questo tuo momento, una cosa te la voglio dire: e parlo solo perché ho già vissuto questo tuo momento. Io ho subito un intervento pesante, cinque ore e 40 minuti. Speravo fosse tutto finito, e invece mi hanno dovuto operare di nuovo. Altre sei ore e 30 minuti. Poi la chemio. Che voglio dire? Che dopo tutto questo sono qua. Ci sono ancora. Il tuo percorso è simile al mio. Dobbiamo soffrire ma ce la farai. Scusami, ma io non voglio tue risposte... quando ti sentirai io ci sarò».

In uno dei messaggi il boss, che aveva raccontato di essere un imprenditore divorziato, riferisce di un desiderio espresso dalla madre. «C'è Anna, sarebbe la ragazza che sta assieme a mia madre. Ieri sera mi cerca ha trovato un foglio scritto di pugno di mia madre. Si rivolge a me e dicendo che quando sarà morta, al suo funerale ma chi lo dice che io muoio dopo di lei, lei non lo sa questo ma lo so io, - commenta - vuole la banda musicale che deve suonare un unico motivo la marcia del kaiser quella che fanno a Vienna per il capodanno. E quindi ora vuole sta cosa allora si deve fare perché le volontà delle persone si mantengono».

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