A maggio 2025 l’inflazione generale è in calo ma i prezzi di alimentari e vacanze aumentano insieme alle bollette, mentre i salari rimangono stagnanti. Le opposizioni se la prendono con il Governo: «Si fa fatica a comprare anche i generi alimentari»
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MILANO - FOTO SIMBOLICA SULLA CRISI ECONOMICA, PERSONA MOSTRA IL PORTAFOGLIO VUOTO
Stefano Patuanelli, deputato del Movimento 5 Stelle, non usa mezzi termini per descrivere la situazione attuale delle famiglie italiane: “Ormai per fare la spesa le famiglie saranno costrette a chiedere un prestito agli istituti bancari”. Un quadro in cui, come sottolinea anche Avs, “nel governo Meloni il costo della vita continua a salire, ma i salari restano fermi”, lasciando milioni di famiglie in difficoltà a soddisfare bisogni primari come l’alimentazione.
Anche Italia Viva denuncia come “milioni di famiglie fanno ancora più fatica a soddisfare un bisogno primario come l'alimentazione, considerati gli stipendi fermi e il costo esorbitante delle bollette”.
Inflazione in calo, ma il carrello della spesa vola
A maggio 2025, l’inflazione generale in Italia si è ridotta all’1,7%, in gran parte grazie al calo dei prezzi energetici. Un dato in linea con quello della Spagna, che ha registrato un tasso del 1,9%. Tuttavia, uno sguardo più approfondito rivela che per gli italiani il costo della vita quotidiana resta pesante. Il carrello della spesa – comprendente alimentari e prodotti per la cura della casa e della persona – ha visto un incremento dei prezzi del 3,1%, segnando un balzo significativo rispetto al 2,6% di aprile. Secondo l’Unione Nazionale Consumatori, questo “calo dell’inflazione generale non porta alcun vantaggio” per i portafogli. I prodotti alimentari e le bevande analcoliche sono passati dal +3,2% di aprile al 3,6%, con un “rialzo mensile pazzesco dello 0,8%”, spiega l’associazione, evidenziando come si tratti di spese obbligate che “mandano in tilt i bilanci delle famiglie”.
Rincari estivi: vacanze e tempo libero sempre più cari
La pressione sui consumatori si allarga anche al settore delle vacanze e dei servizi ricreativi, che peseranno non poco sulla stagione estiva 2025. Il Codacons segnala rincari consistenti: i voli nazionali sono aumentati del 30,8% rispetto allo scorso anno, i traghetti del 9,7%, mentre i servizi ricreativi e sportivi (piscine, stabilimenti balneari, palestre, parchi divertimento) sono cresciuti dell’8,3%. Anche le strutture ricettive vedono listini in crescita, con gli alberghi al +3,2% e case vacanza, b&b e simili al +4,5%.
Pil in crescita ma consumi fermi: un equilibrio fragile
Malgrado il peso crescente delle spese quotidiane, i dati economici presentano segnali misti. Nel primo trimestre del 2025, l’Italia ha visto una crescita del Pil dello 0,3%, in linea con la media dell’Eurozona e leggermente inferiore al +0,4% della Germania, ma superiore al +0,1% della Francia. Il traino principale sono stati gli investimenti, mentre i consumi sono rimasti sostanzialmente fermi, confermando la difficoltà delle famiglie nel sostenere la spesa. Le stime per l’intero anno indicano una crescita acquisita dello 0,5%, leggermente al di sotto dell’obiettivo governativo dello 0,6%, con Confcommercio che prevede un target di circa lo 0,8% per il 2025.