Il confronto, che riguarda circa 60mila lavoratori, si è interrotto bruscamente a causa della sospensione della trattativa da parte di Federfarma. I sindacati sul piede di guerra
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Si preannuncia un autunno caldo sul fronte dei rinnovi contrattuali nel settore sanitario. Dopo il via libera al nuovo contratto del comparto Sanità, sono partite le trattative per il rinnovo dei contratti dei medici ospedalieri, dei farmacisti e dei loro collaboratori.
Proprio il tavolo di quest’ultima categoria, che coinvolge circa 60mila lavoratori, si è però interrotto bruscamente a causa della sospensione della trattativa da parte di Federfarma, la federazione delle farmacie private. Una decisione che ha provocato la dura reazione dei sindacati, i quali minacciano ora uno sciopero nazionale.
«L’annullamento dell’incontro del 9 ottobre da parte di Federfarma è una scelta di una gravità inaudita che mette in discussione il lavoro portato avanti in questi mesi», denunciano Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs.
I punti di maggiore tensione restano gli aumenti salariali e gli aspetti normativi, con particolare attenzione al riconoscimento della professionalità. Dopo lo stop ai negoziati, i sindacati annunciano l’avvio di una nuova fase di mobilitazione che culminerà con la proclamazione dello sciopero nazionale.
Federfarma, da parte sua, replica all’Ansa che «dai sindacati non è arrivato alcun segnale concreto di disponibilità al confronto», sottolineando che «la minaccia dello sciopero rappresenta un ulteriore ostacolo al rinnovo del contratto».
Medici ospedalieri: trattativa in corso all’Aran
Non meno complessa appare la trattativa per il rinnovo del contratto 2022-2024 dei medici ospedalieri, seguita dall’Aran (Agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni).
Dopo un primo incontro il 1° ottobre, le parti torneranno a vedersi il 15. Il contratto riguarda oltre 130mila dirigenti medici, sanitari, veterinari e delle professioni sanitarie.
Le risorse stanziate ammontano a 1,2 miliardi di euro, pari a un incremento medio del 7,27%, che garantirà aumenti di circa 491 euro al mese per 13 mensilità.
«L’obiettivo è firmare al più presto questo contratto ormai scaduto per sbloccare la parte economica e aprire subito la trattativa 2025-2027», spiega il segretario di Anaao Assomed, Pierino Di Silverio.
«Sarebbe la prima volta che si discute di un contratto non ancora scaduto, concentrandosi su temi come le progressioni di carriera, la flessibilità organizzativa e il rafforzamento del ruolo dei giovani medici specializzandi».
Medici di famiglia: trattative al via il 15 ottobre
In attesa di rinnovo anche i medici di medicina generale, circa 37mila professionisti. La trattativa per il nuovo Accordo Collettivo Nazionale (Acn) 2022-2024, condotta presso la Sisac (Struttura Interregionale Sanitari Convenzionati), partirà il 15 ottobre.
«La convocazione ci fa sperare in una rapida conclusione del negoziato, così da recuperare il blocco retributivo fermo al 2021», afferma Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg.
«Puntiamo a chiudere l’Acn 2022-2024 entro dicembre e quello 2025-2027 entro giugno».
Tra i temi principali anche il coinvolgimento dei medici di famiglia e dei pediatri di libera scelta nelle nuove case della comunità, previste dalla riforma dell’assistenza territoriale finanziata con i fondi del Pnrr.
L’unico rinnovo già chiuso: il comparto Sanità
Ad oggi, l’unico contratto già rinnovato è quello del comparto Sanità, siglato lo scorso giugno. L’accordo, relativo al triennio 2022-2024, interessa oltre 580mila dipendenti non medici del Servizio sanitario nazionale — tra infermieri, ostetriche, tecnici e personale amministrativo — e prevede aumenti mensili tra 150 e 172 euro.