«Abbiamo bisogno di garanzie di sicurezza che funzionino, come l'articolo 5 della Nato». Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Bruxelles. «La Russia non può dare garanzie di sicurezza».

«Non ci devono essere limiti alle forze armate ucraine, né limitazioni alla cooperazione con Paesi terzi o ricevere assistenza da Paesi terzi. L'Ucraina deve essere un porcospino d'acciaio. Le garanzie di sicurezza devono esserci sia per gli interessi dell'Ucraina che dell'Europa», ha ribadito la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in un punto stampa con Zelensky a Bruxelles.

Zelensky è arrivato nella sede della Commissione europea a Bruxelles per l'incontro con la presidente dell'esecutivo Ue, prima della riunione in videoconferenza con la coalizione dei Volenterosi e del viaggio a Washington per l'incontro domani con il presidente Usa Donald Trump.

Zelensky denuncia il rifiuto della Russia ad un cessate il fuoco, cosa che secondo lui «complica la situazione» nel raggiungimento del piano di pace voluto da Donald Trump dopo l'incontro di ieri con Putin. «Vediamo che la Russia sta respingendo i numerosi appelli al cessate il fuoco e non ha ancora deciso quando smetterà di uccidere - le sue parole sui social network -. Questo complica la situazione. Se non è disposta a eseguire un semplice ordine di cessare le ostilità, potrebbero essere necessari importanti sforzi per spingere la Russia a voler attuare qualcosa di molto più importante: la coesistenza pacifica con i suoi vicini per decenni».

La riunione dei Volenterosi in videoconferenza di questo pomeriggio alla vigilia del viaggio del presidente ucraino alla Casa Bianca per discutere con Donald Trump dei risultati dell'incontro in Alaska con Vladimir Putin. «Su richiesta del Presidente Zelensky - aggiunge von der Leyen - domani parteciperò all'incontro con il presidente Trump».

Hanno confermato la loro presenza anche la premier Giorgia Meloni, il presidente francese Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il primo ministro britannico Keir Starmer, il presidente finlandese Alexander Stubb, il segretario generale della Nato Mark Rutte.