Tutto pronto per domenica 12 ottobre per l’escursione I sentieri dimenticati, ‘A Mulattera i Salincriti. L’iniziativa viene promossa dall’associazione Gente in Aspromonte. Il primo raduno è previsto alle ore 9:45 alla rotonda di Caulonia Marina, il secondo alle 10.30 al Passo Ficara.

Cenni sul percorso

Un’escursione storica attraverso l’antico sentiero che collegava il borgo di Salincriti di Caulonia con il borgo di Ragonà nel comune di Nardodipace, all’interno delle Serre Orientali. Questa via storica, utilizzata da contadini che scambiavano merci e da pellegrini che scendevano alle fiere che si tenevano a Sant’Ilarione, in occasione delle feste, rappresenta un percorso suggestivo che permette di immergersi nella natura incontaminata e di rivivere le tradizioni di un tempo.

‘A Mulattera i Salincriti

Posto a mezzacosta, sul crinale che guarda il litorale ionico reggino, il vecchio nucleo urbano racconta una storia passata ma ancora capace di commuovere per la semplicità delle abitazioni e dell'umanità che le ha abitate, intrisa dal fascino che accompagna il progressivo abbandono dei vecchi centri storici calabresi.

Si parte dal Passo Ficara a 630 m. s.l.m. e si prende a destra la mulattiera a fondo naturale in direzione della frazione non più abitata di Salincriti; proseguendo e costeggiando Monte Granieri dopo circa 10 minuti saremo alla frana di Liccippi, dove vedremo le rocce color turchese poichè bagnate dall'acqua solforosa.

Camminando lungo la mulattiera con lo sguardo sulle gole dell’Allaro, in un punto si intravede anche l’antico convento di Sant’Ilarione, qualche centinaio di metri ancora e saremo alla fontana della Ginestra, il percorso prosegue in lieve discesa e dopo circa 30 minuti arriviamo alla frazione, non più abitata, di Salincriti a 530 m. s.l.m.; piccola sosta alla famosa fontana del borgo, per ammirare il panorama su tutta la vallata e la fiumara dell’Allaro.

Attraversiamo l’abbandonato borgo di Salincriti, dove c’è la più alta concentrazione di rovine, quelle del passato e quelle della modernità, dove la melanconia è di una dimensione struggente, commossa, inestinguibile.

Superato il piccolo borgo la vegetazione cambia, avvolti fra i castagni, querce e leccio, dopo 15 minuti saremo al fosso di Agrelli, dopo qualche tornante ci troveremo ai vecchi ruderi di contrada Agrelli, un breve sguardo verso la vallata e al vecchio borgo di Nardodipace e Santo Todaro.

Superata Agrelli immersi in una fitta vegetazione, dopo un centinaio di metri saremo al punto panoramico del Passo Coda, da qui una vista sul vecchio borgo di Ragonà, appeso fra le “rasule” e le “armacere” alte più di tre metri, franoso, instabile, avvolto fra i castagni, i lecci ed una vegetazione indigena che re-inghiotte tutto. Al ritorno si ripercorrerà lo stesso percorso fatto all’andata.