In scena con il danzatore iberico, anche Carlos Romero e Cristina Cazorla, amatissimi protagonisti delle scene spagnole. Appuntamento al Parco archeologico Scolacium
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C’è grande fermento al Parco Archeologico Scolacium di Borgia (Cz), per l’arrivo di Sergio Bernal, il “Re del flamenco”, star della danza internazionale, ambasciatore della danza iberica e personaggio di fama planetaria.
Tra flamenco, danza classica e spagnola, Bernal concederà al pubblico di Armonie d’arte Festival venerdì 1 agosto (ore 22) una straordinaria notte danzante, per l’appunto “Una noche con Sergio Bernal”, ultima data della sua fortunatissima e lunga tournée italiana.
Uno spettacolo di straordinaria fascinazione, ispirato alla cultura gitana, tra vertiginosi assolo e raffinati pas de deux e pas de trois, con musicisti e cantante in scena (il chitarrista Daniel Jurado, il percussionista Javier Valdunciel e la cantaora Paz de Manuel): un visionario racconto per quadri del mondo spagnolo in cui si fondono l’eleganza della danza classica con la passione del flamenco. E, per i 150 anni dalla nascita di Maurice Ravel, non mancherà anche un’inedita versione del Bolèro.
In scena con lui, anche Carlos Romero e Cristina Cazorla, amatissimi protagonisti delle scene spagnole, per un’intensa notte di coreografie tanto affascinanti quanto originali pensate e firmate insieme a Ricardo Cue (co-direttore artistico della compagnia Sergio Bernal Dance Company).
Acclamato ovunque nel mondo, da Parigi a New York, da Los Angeles a Londra, da Mosca a Dubai, oltre che in patria, in Italia è da anni il beniamino dei gala Les Étoiles di Daniele Cipriani, nonché di Las Estrellas, e non è raro trovarlo ospite o giudice nei più gettonati show e talent show televisivi.
Bernal incarna al contempo il vigore primordiale della danza iberica, alla ricerca del contatto con la terra, e la raffinatezza estetica della danza classica, sempre protesa verso il cielo. Il bailaor madrileno porta in scena il calore rovente del sole spagnolo, ma anche il suo fulgore. Lui è, come lo descrive Cue, “la forza e la bellezza”.
Dalla danza spagnola tradizionale a sofisticate rivisitazioni del balletto classico: gli spettatori avranno modo di apprezzare Sergio Bernal anche sulle celebri note di Camille Saint-Saëns in El Cisne, rilettura de La Morte del Cigno.