La settima edizione del premio celebra talento e impegno del Mezzogiorno, con ospiti d’eccezione e il concerto del celebre cantautore
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I Laghi di Sibari si trasformano in un palcoscenico di prestigio per una serata dedicata al talento e all'impegno del Sud Italia celebrando la settima edizione del "Premio Laghi di Sibari per le Eccellenze del Sud" prevista per giovedì 21 agosto nell’Area Spettacoli.
Un tema quello del premio di assoluto rilievo per riconoscere e valorizzare le personalità e le organizzazioni che, attraverso il lavoro e la passione, si distinguono significativamente alla crescita e alla promozione del Mezzogiorno.
La cerimonia di premiazione, affidata alle cure di Francesca Russo nella conduzione, è un’occasione soprattutto per trasmettere un’immagine positività del sud, spesso penalizzato sta stereotipi e pregiudizi. Il mezzogiorno è una terra di opportunità, creatività e professionalità e attraverso le proprie eccellenze si manifestano e sono attenzionate dal Premio stesso.
Tra gli ospiti accolti, oltre a Gianni Ciardo (attore, cabarettista e musicista italiano), ci sarà Ron, pseudonimo di Rosalino Cellamare, cantautore e musicista che non ha bisogno di presentazioni. Il celebre artista si esibirà in un concerto che trasporterà i cuori e le menti in un viaggio emozionante passando dalle “stazioni” della sua lunga e straordinaria carriera. Il pubblico potrà rivivere le atmosfere di canzoni che sono ormai parte della storia della musica italiana, “Vorrei incontrarti tra cent’anni” o “Una città per cantare” passando per “Joe temerario” e “Non abbiam bisogno di parole”.
Un grande artista umile, senza fanfare, un uomo e un musicista che, se capita di trovare una seratina in un bar, imbraccia la chitarra e seduto inizia a cantare. Non è un racconto trovato in rete, è quanto accaduto a Lauropoli, popoloso quartiere di Cassano All’Ionio, qualche anno fa. Era il 20 agosto 2014 e Ron era impegnato in un concerto a Roseto Capo Spulico ma arrivò la pioggia e l’evento fu annullato.
Nella stessa serata, proprio a Lauropoli, i fratelli Andrea e Lino Notaristefano, titolari di un bar, avevano organizzato una serata ospitando un gruppo musicale, uno di quei gruppi che esaltano la musica pur restando nell’anonimato. Tra questi, strano a credersi, si esibiva un ragazzo che aveva condiviso, come strumentista, alcuni concerti con Ron.
Nel mentre i clienti del bar sorseggiavano e ascoltavano le proposte del gruppo, da un vicoletto stretto e quasi al buio spunta un signore, capelli rossi e camicia di jeans. Era lui, arrivato da 40 chilometri circa solo per salutare l’amico strumentista.
Dal saluto alla chitarra il passo fu breve e con tanta passione e umiltà si accompagnò all’incredulo gruppo regalando alcune perle del suo repertorio. Storia che abbiamo avuto la possibilità anche di documentare con foto dell’epoca. Con Ron, “Una città per cantare” si estrinseca in “ogni luogo è buono per farlo”.