Le particolari condizioni climatiche e il terreno poco argilloso ne favoriscono la maturazione in primavera inoltrata. Il riconoscimento è un passo determinante per la salvaguardia di un fruttobdalle caratteristiche sorprendenti
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C’è un frutto prezioso e dal sapore antico che matura a primavera inoltrata nei giardini affacciati sul mare Jonio, protetti dal massiccio del Pollino e accarezzati dal vento. È l’arancia bionda tardiva di Trebisacce, un agrume dalle eccellenti qualità introdotto nell’ottocento al posto dei vigneti danneggiati da una epidemia di filossera. Da alcuni anni però la produzione è diminuita e ristretta a poche decine di ettari frammentati tra circa seicento proprietari. Grazie all’impegno della Condotta Slow Food Magna Graecia Pollino e all’Assopec, l’Associazione degli operatori economici di Trebisacce, l’arancia bionda tardiva ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di presidio Slow Food, un passo determinante per la salvaguardia di questo straordinario prodotto.
Microclima ideale
Il frutto del biondo, come tutti chiamano confidenzialmente l’arancia bionda tardiva, è molto dolce, particolarmente succoso, con buccia sottile e nei giardini di Trebisacce ha trovato il microclima ideale per prosperare, grazie anche ai terreni poco argillosi che consentono una maturazione tarda dell’arancia. «Un frutto particolare, dalle qualità organolettiche importanti, un frutto piccolo, dolce, succoso, ricco di semi – dice al microfono del nostro network Caterina Diana, referente del presidio Slow Food «che serve – aggiunge - a tutelare la biodiversità di questo prodotto a rischio di estinzione. Ma anche a tutelare una tradizione sociale, culturale di questi luoghi e di un’attività agricola portata avanti in passato dalle nostre famiglie, da cui quindi tutti noi discendiamo. E servirà – sottolinea – a dare una identità, ricordando che Slow Food promuove il cibo buono, giusto e pulito; a noi interessa fare emergere la biodiversità e la qualità del prodotto, ma soprattutto far emergere il nostro territorio».
Dalla tavola al turismo esperienziale
Otto i produttori aderenti al presidio in questa prima fase. Si guarda anche alla trasformazione del frutto ed alla sua affascinante storia come veicolo di un nuovo filone turistico-culturale «perché - dice Nicola Perrone presidente di Assopec e referente degli otto produttori che oggi aderiscono al Presidio Slow Food dell’arancia bionda tardiva di Trebisacce – il nostro obiettivo non è solo quello di offrire un agrume da tavola, ma anche avviare una filiera di trasformazione. E quindi succhi, marmellate, canditi, ma anche la cosmesi. E poi guardiamo ad un turismo esperienziale attraverso il recupero dei locali rurali adiacenti i giardini della bionda tardiva, per offrire una ospitalità arricchita dal privilegio di pernottare in un frutteto e di poter consumare una colazione a base delle nostre arance appena spremute».
Il sostegno istituzionale
La presentazione ufficiale al pubblico del nuovo presidio Slow Food Arancia Bionda Tardiva di Trebisacce si è svolta nei giorni scorsi all’Istituto Filangieri di Trebisacce con gli interventi dell’assessore regionale all’agricoltura Gianluca Gallo, già firmatario di un’importante convenzione tra la Regione Calabria e Slow Food Italia dal titolo Presidiamo la Calabria, finalizzata a rafforzare la rete dei presidi esistenti, ad avviare l’istituzione di sei nuovi presidi nei prossimi due anni e ad inserire nell’Arca del Gusto almeno altri dieci nuovi prodotti a rischio estinzione. Era presente anche la consigliera regionale Pasqualina Straface. Sono inoltre intervenuti, tra gli altri, il presidente di Slow Food Calabria, Michelangelo D’Ambrosio, il responsabile dei presidi Calabria, Alberto Carpino e Giuseppe Gatto, presidente Condotta Magna Greacia Pollino Aps che sostiene il presidio Slow Food dell’arancia bionda tardiva di Trebisacce nell’ambito del progetto Savoring Sustainability.