Dalla prima esperienza su LaC Tv all’approdo nella metropoli: «Della Calabria mi mancano il sole e il salutare tutti per strada. Qui i ritmi sono diversi ma è il mio punto di partenza per tanti bei progetti»
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Bella, determinata e intelligente. Eleonora Cristiani è una brillante ragazza calabrese che ha trasformato la sua passione per lo sport e la comunicazione in una carriera di successo. Da Cosenza a Milano, la sua è una storia di talento, coraggio e indipendenza: ha costruito tutto da sola, passo dopo passo, con la forza di chi non ha mai smesso di credere nei propri sogni.
La sua prima esperienza su LaC Tv lanciata da Franco Laratta con il format Sa di Calabria, oggi Eleonora è tra i volti emergenti del mondo sportivo e digitale italiano.
Eleonora, come hai conquistato Milano?
«“Conquistato” è una parola grande. Diciamo che non ho conquistato Milano… è stata lei ad accogliermi. Mi sono trasferita qualche anno fa e devo dire che questa città mi ha aperto le braccia, anche se all’inizio non è stato facile. Milano è completamente diversa dalla mia Calabria: ritmi, mentalità, opportunità. Quando sono arrivata qui non ero “nessuno”, e farmi conoscere oltre i confini della mia terra è stata una vera sfida».
In Calabria ti stavi affermando molto bene.
«Lavoravo già con i social e avevo i miei progetti, ma sentivo che per fare un salto in avanti dovevo spostarmi. Lasciare la mia regione è stato doloroso, perché avrei voluto costruire lì qualcosa di grande, ma la verità è che da quando mi sono trasferita il mio percorso è andato avanti. È stato, allo stesso tempo, un dispiacere e una fortuna».
Le cose più interessanti che stai facendo a Milano?
«Milano è diventata il mio punto di partenza per tanti progetti che amo. Porto avanti il mio format Oltre il 90esimo, dove racconto le emozioni dei tifosi dopo i grandi match: mi piace dar voce alla passione vera, quella che si vive sugli spalti. Collaboro con RDS Next, che ha sede qui, e faccio parte della Kings League, questo nuovo format che unisce calcio e mondo social: un’esperienza davvero unica».
Cosa ti ha dato in particolare Milano?
«Milano mi permette di essere sempre in movimento, partecipare a eventi, progetti, collaborazioni… tutto ruota intorno al mondo dello sport e della comunicazione, i due mondi in cui mi sento davvero a casa».
Il tuo sogno?
«Non ho un sogno preciso, perché – se devo essere sincera – non mi sarei mai immaginata di fare quello che faccio oggi. Eppure eccomi qui, e ne sono fiera. Ho costruito tutto da sola, passo dopo passo, senza aiuti, e sono riuscita a crearmi un lavoro che amo, che mi fa vivere bene e mi regala libertà e divertimento».
Avrai già immaginato il tuo futuro.
«Per il futuro spero di restare sempre nel mondo dei social e del talent management, continuando a crescere e a imparare. Se proprio devo sognare in grande… mi piacerebbe lavorare un giorno con la Gialappa’s Band. Sarebbe un sogno che profuma di ironia, passione e leggerezza, proprio come me».
Cosa ti manca della Calabria?
«Mi manca la mia famiglia, prima di tutto. Mi manca abbracciare mia mamma, mio padre, mia sorella, la mia nipotina. Mi mancano i miei amici di sempre, quelli con cui sono cresciuta, e le piccole abitudini quotidiane: il bar sotto casa, il caffè con le amiche, la passeggiata con mamma, il salutare tutti per strada, il sole della mia terra. Quando torno giù, torno a essere “la piccola di casa”, e quella sensazione non la ritrovi da nessun’altra parte».
Sei da sempre appassionata di calcio. Cosa ti piace di questo mondo?
«Il calcio mi ha sempre affascinata. Sono nata tifosa del mio Cosenza, ma oggi, per lavoro, vivo questo sport a 360 gradi. Amo l’atmosfera dello stadio, le emozioni che ti travolgono, la passione dei tifosi. Mi piace esserci, viverlo, raccontarlo».
Ti senti una di loro.
«Assolutamente, una tifosa tra i tifosi — e, anche se è un mondo spesso considerato “maschile”, io mi trovo perfettamente a mio agio. Certo, ci sono aspetti negativi, come in ogni ambiente, ma io scelgo di guardare il bello: la spettacolarità, la gioia, le emozioni pure che solo questo sport sa regalare. Ormai preferisco vedere una partita che un film».
Nel mondo del calcio cosentino eri molto apprezzata. Hai buoni ricordi?
«Ho ricordi bellissimi, perché tutto è iniziato lì. È da Cosenza che ho mosso i miei primi passi, da zero, e da lì è nata una popolarità che non mi aspettavo, che mi ha cambiato la vita. Nonostante questo, devo essere sincera: in alcune realtà locali non mi sono sentita valorizzata come avrei sperato. Non sempre sono stata trattata come avrei voluto, e questo mi ha fatto stare male, fino a spingermi a lasciare».
Ti sento delusa.
«Fa male vedere di essere riconosciuta più fuori che a casa tua, ma allo stesso tempo custodisco nel cuore ogni momento di quegli inizi. È lì che tutto è cominciato, ed è lì che ho imparato quanto valga credere in sé stessi, anche quando nessuno lo fa per te».

