Christian Bruno viene da Isola di Capo Rizzuto, ha studiato al liceo musicale di Crotone e ora sogna di portare la sua voce sul palco di Sanremo.

A 18 anni ha già firmato il suo primo contratto discografico. Ma parla già da artista maturo. Ha appena firmato il suo primo contratto discografico con un’etichetta indipendente romana. Vive tra la Calabria e la Capitale, dove lavora al suo debutto ufficiale con il singolo “Sento che”, in uscita a fine ottobre.

«È un passo fondamentale, racconta. Finalmente posso costruire un percorso autentico e professionale. L’obiettivo è far conoscere la mia identità artistica, raccontando chi sono attraverso i miei testi».

“Sento che” è il tuo primo singolo. Com’è nato?
«L’ho scritto durante un’estate al mare, in un momento di riflessione. Parla di sogni, forza di volontà e determinazione. Nei sogni non basta crederci, bisogna coltivarli con impegno e sacrificio. In un mondo dove le critiche arrivano con facilità, serve carattere per restare se stessi. Molti parlano di un piano B, ma io credo nel piano A: quello in cui metti tutto te stesso».

Il singolo, prodotto da Nando Di Stefano, sarà promosso a livello nazionale con passaggi radiofonici, televisivi e sulle piattaforme digitali.
«Con Nando ho trovato una guida, ma anche un punto di riferimento umano. È stato il primo a credere in me, e spero che il nostro lavoro renda orgogliosi entrambi. Stiamo già lavorando al secondo brano e ad altri progetti che per ora tengo per me».

Chi è veramente Christian Bruno, fuori dal palco?
«Un ragazzo calabrese testardo, sensibile e curioso. Scrivo, canto e racconto quello che vivo, con sincerità. Non mi sento “arrivato”, ma sono orgoglioso del percorso che sto costruendo. L’ansia c’è, soprattutto ora che sta per uscire il mio primo singolo, ma sto imparando a trasformarla in energia. Ho i piedi per terra e il cuore in alto: voglio crescere e lasciare il segno con la mia musica».

Quando è nata la tua passione per il canto?
«Da bambino. Già a cinque o sei anni cantavo a casa imitando i miei idoli. Devo tutto ai miei genitori, che mi hanno sempre sostenuto e non mi hanno mai posto limiti. Ho iniziato presto a suonare chitarra e batteria, che mi hanno aiutato a esprimermi meglio. Per me la musica non è mai stata solo un hobby, ma un modo per comunicare emozioni che non riesco a dire a parole. Crescendo ho capito che è anche sacrificio e disciplina, ma è quello che amo di più».

Il sogno di Sanremo: quanto è vicino?
«È il mio obiettivo più grande e anche il cuore del progetto discografico con la mia etichetta. Sanremo non è solo un palco: è una vetrina straordinaria per mostrare chi sei davvero. Stiamo lavorando con professionalità per arrivarci pronti, costruendo un repertorio autentico e una strategia solida. È una sfida enorme, ma ci credo davvero. Voglio arrivare a Sanremo con un progetto vero, che racconti la mia storia».

I tuoi modelli artistici?
«Il primo è Gianluca Grignani: mi ispira il suo modo di scrivere e di raccontare. Il mio secondo brano ricorderà un po’ le atmosfere de L’aiuola. Poi ci sono i grandi della musica mondiale: David Gilmour dei Pink Floyd, Bob Dylan, i Queen. Mi affascina chi riesce a unire poesia, forza e libertà nella musica. Ascolto tanto pop-rock, italiano e internazionale, perché da lì traggo ispirazione per costruire qualcosa di mio.»

Hai studiato al Liceo Musicale di Crotone. Quanto ha contato nella tua formazione?
«Moltissimo. Mi sono diplomato al Liceo Musicale “Gravina”, dove ho studiato teoria, composizione e tecnologie musicali. La chitarra è il mio primo strumento, la batteria il secondo. Sono sempre stato ribelle, ma il liceo mi ha insegnato la disciplina. Sono entrato bambino e ne sono uscito maturo, con ancora più voglia di credere nel mio sogno».

Oggi Christian vive la musica ogni giorno, tra studio e lavoro in studio di registrazione. Sorride e conclude: «Sto viaggiando, conoscendo persone, vivendo esperienze che mi stanno facendo crescere. È solo l’inizio, ma sento che ce la farò.»