Gli identikit semiseri del nuovo governo guidato dalla “ducetta” che ha asfaltato tutti

Da Crosetto superstar dei social al draghiano Giorgetti, da Casellati Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare alla Santadechè. Tutti i ministri che fanno anche un po’ ridere

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di Franco Laratta
22 ottobre 2022
15:01

Proviamo a giocarci un po’ su. Giocare ma poi mica tanto. Perché il governo è una cosa seria, dannatamente seria. Ma non c’è governo che non faccia un po’ anche ridere.

Giorgia Meloni: la prima donna. Evviva!

La prima a presiedere il primo governo più a destra della storia recente. Così di destra che lei ha subito inteso dimostrare di avere le palle: ha steso immediatamente Berlusconi con un Ko micidiale. E per umiliarlo si è collocata immediatamente su una linea europeista, atlantista, pro-Ucraina.
Ma aveva già fatto a pezzi Salvini, lo ha distrutto elettoralmente, di fatto neutralizzato. Ma lui non ha capito nè come e nè perchè.
Ora alla ‘ducetta’ andrà il Premio nobel per la pace di destra. O santa subito, dipende.


Crosetto crossmediale

Guido Crosetto alla Difesa: ha tanti fan, anche a sinistra, e a lui piace apparire trasversale, imparziale e obiettivo. Su Twitter da anni è una star. Solo che è così franco da sembrare aggressivo.
Da sempre è l’ombra della Meloni.
Premio alla carriera.

Giorgetti, il più draghiano dei ministri

Giancarlo Giorgetti all’Economia interrompe la lunga stagioni dei grandi tecnici al relativo ministero. Leghista moderato, non sopporta gli eccessi di Salvini, è stato il più draghiano dei ministri. La sua poltrona brucerà presto: Salvini ha pronta la benzina delle pensioni, della flat tax e delle bollette a carico dello Stato. Giorgetti, si dice, a differenza della ‘ducetta’ non ha gli attributi. Peccato, forse gli donavano pure.

Tajani agli Esteri

Il Berlusconi in insalata russa è un accanito putiniano reo confesso. Con la benedizione di Kirill aveva bruciato l’incolore e insapore Tajani de Roma. Grazie al vertice del Ppe di ieri ha salvato l’onore, ma anche la Farnesina. Niente pensionamento per il non indimenticabile presidente del parlamento europeo. Più incolore di così si muore.

Salvini il record mondiale dei tracolli elettorali

Matteo Salvini alle Infrastrutture ha ‘rischiato’ di essere l’unico inconsapevole ministro calabrese nel nuovo governo. Poi le madonne e i santi che invoca, coroncina in mano, hanno evitato questo affronto a quella che fu la Magna Grecia. Lui capirebbe solo magna, considerato che non capisce nulla di storia e di politica, ma solo di dozzinale cucina. Ma è un genio nel seguire il vento primitivo della più bassa demagogia del nulla. Dal 33% all’8 è il record mondiale dei tracolli elettorali, secondo solo a Renzi. Ma anche i grillini non scherzano. Volete vedere che Salvini costruirà il Ponte sullo Stretto con le sue stesse mani? Ma prima spiegategli cos’è lo… Stretto!

Casellati Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare (cit.fantozziana)

A palazzo Madama era odiatissima. E da qui è partito il pessimo appellativo: “la seconda scarica dello Stato”. Ha licenziato decine di addetti stampa e fior di stimatissimi collaboratori. L’accusa urlata ogni volta in faccia ai malcapitati era: “Ma perché di Mattarella parlano tutti bene, e di me tutti male? Perchèeeee?" Silenzio tombale.
Povera zia della nipote adottiva di Mubarak.
Al momento della scelta del candidato alla presidenza della Repubblica l’hanno felicemente trombata. Quel giorno sarà per sempre ricordato come il più nero della storia della Repubblica. O il più bello, dipende.

Daniela Santadeché

Daniela Santadeché (cit.Dagospia) al Turismo è semplicemente perfetta. È proprietaria di un lussuosissimo bagno a Forte dei Marmi. Socia di Briatore. Peccato che solo qualche giorno fa quei cattivoni dei revisori di Rsm non hanno voluto firmare i conti di Visibilia Editore, società partecipata e fondata da Daniela Garnero Santanchè. L’indebitamento finanziario netto è di diversi milioni di euro.

Calderoli e la crisi mistico-religiosa

Roberto Calderoli, alle Autonomie, è in parlamento dal 1992, eternamente ministro, l’unica grande e profumatissima riforma che porta il suo nome risale agli inizi del Duemila: è la famigerata legge elettorale che lui stesso ha firmato, ma poi preso da una profonda crisi mistico-religiosa, l’ha teneramente definita una “porcata”. Era il “Porcellum”.

Roccella dalle "tante famiglie"

Eugenia Roccella, ministro della Famiglia.
Lei che di famiglie ne ha avute tante: il papà è stato tra i fondatori del partito radicale, ha un passato con Forza Italia, poi col Pdl, quindi nel Nuovo centro destra, poi con Idea e Cambiamo Italia. Ora è deputata di Fratelli d'Italia. Almeno così si dice.

Schillaci alla Salute

Orazio Schillaci - ministro della Salute.
Il rettore che nel pieno della pandemia da Covid-19 ha fatto parte del comitato scientifico dell'Istituto superiore di sanità, fianco a fianco del ministro della Salute Roberto Speranza.

Lunga vita al Governo

Ci sono ancora altri ministri politici, altri tecnici, altri ancora che fanno parte del primo governo eletto dal popolo (semicit.). Finalmente, era ora. Lunga vita al governo.

E poi, come cantava Gaber:
“Tutto il vecchio moralismo è di sinistra.
La mancanza di morale è a destra.
Anche il Papa ultimamente è un po' a sinistra.
È il demonio che ora è andato a destra.
Ma cos'è la destra, cos'è la sinistra”

di Franco Laratta
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