Si avverte un clima politico strano.
Una situazione sulfurea che sbiadisce i contorni.
Tutto è incerto, un dominio di capi imprevedibili che agiscono su impulsi spinti da interessi antichi, che hanno segnato gran parte della storia dell’800 e del 900.
Una corsa a garantirsi sfere d’influenza con obiettivi economici.
Svaniti i sogni della globalizzazione si fanno strada i nazionalismi,le autocrazie, le vocazioni pseudo imperiali.
Le fonti energetiche,come nel passato, sono causa di instabilità non solo, nel medio oriente.
Guerre, tragedie immani non finiscono,non c’è pausa,una corsa ad uccidere senza che ci sia la forte volontà delle grandi potenze a porre fine al massacro.
I lumi della ragione sono spenti e una cappa soffocante e’ calata sui mondo.
La pace,la libertà,la cooperazione fra i popoli, richiami continui del secondo dopoguerra sono auspici affidati al vento.
Non ci sono programmi,progetti di sviluppo ma un ritorno a un passato che rinvigorisce egoismi, nazionalismi con il corredo di odii sopiti ma non estirpati.
Le statistiche danno il quadro della situazione geopolitica del mondo.
C’è una diffusa svolta a destra, dove i Parlamenti e le garanzie costituzionali sono orpelli e richiami di facciata.
Svolta a destra quindi, un capitombolo all’indietro di un secolo.
Governo di pochi,una democrazia azzoppata,una concentrazione di poteri fra satrapie vecchie e nuove. Quello che succede con Trump, Putin, con XI Jinping e altri,sono aspetti inquietanti che rendono il futuro oscuro.
In Italia la svolta illiberale è in atto.
L’esecutivo va avanti senza il bilanciamento del Parlamento, svuotato dal movimento eversivo dell’ultima decade del secolo scorso e definitivamente destrutturato dal Movimento 5 stelle, con il concorso di una sinistra di cartone.
Fa senso l’incedere grintoso della presidente del consiglio che non trova ostacoli e nemmeno dissensi.
Il mondo della cultura,i commentatori usano termini prudenti per non infastidire il manovratore.
Le bancarelle sono sempre attuali e i conformismi di un mondo degli “acculturati “ producono macerie.
La situazione economia, sociale dell’Italia è seria.
Ma tutto è coperto da carovane di fan senza pensieri.
Una svolta autoritaria nel nostro Paese e’ un inganno e una offesa ai grandi spiriti che costruirono l’Italia nella libertà.
Capi tribù non leader tengono in una morsa il Paese.
E’ possibile che non si possa ricomporre un’area di centro animata dai valori cristiani che possa invertire una tendenza che va all’incontrario della nostra storia migliore?
Mi riferisco al centro vero e di recupero dell’esperienza dei cristiani democratici al netto degli impostori… sempre in agguato!