La Calabria ci ricasca: uno spot freddo per pubblicizzare una regione bellissima

Dopo il video promozionale (e costoso) di Muccino arriva la clip che vede protagonista Elisabetta Gregoraci. Ma perchè la Regione non fa realizzare un video da chi lavora, progetta e realizza per questa terra?

di Franco Laratta
14 febbraio 2023
10:12
Elisabetta Gregoraci
Elisabetta Gregoraci

Ecco che la Calabria ci riprova con uno spot auto celebrativo. Bene. Abbiamo bellezze infinite ed è giusto utilizzarle per promuovere la nostra terra. Uno spot che sembra meglio del precedente e costosissimo spot di Muccino. Ma… scusatemi, lo devo dire: è freddo. Non comunica alcuna sensazione. Non trasmette il calore di questa terra e il fascino delle sue bellezze. Ripeto la proposta già fatta ai tempi dello spot firmato da Muccino: perché la Regione Calabria non lo fa realizzare, con un concorso, dagli studi che operano qui in Calabria? Ci sono ragazzi bravissimi con idee geniali, come vediamo spesso sul web. Proviamoci, sono convinto che ne verranno fuori ottimi prodotti. Diamo fiducia a chi qui vive, studia, progetta e realizza con passione e amore per questa terra.

Ma poi, siamo veramente sicuri che per celebrare la Calabria basti realizzare un video con un po’ di mare, un po’ di montagna, un po’ di paesaggi? Un po’, un po’ e ancora un po’… credo che questo non basti più. Come non basta più mettere in mostra le nostre bellezze naturali, paesaggistiche e culturali. Anche perché non esiste una regione italiana che non possa mettere in vetrina le stesse cose, alcune anche più belle, altre meno. Quindi non è su questo terreno che si può vincere la sfida. La Calabria non la si può descrivere con uno spot pubblicitario! Impossibile e sbagliato.


La Calabria è storia, arte, cultura e tradizioni millenarie, che devono essere raccontate. Ecco, il racconto. Noi non abbiamo mai saputo raccontare la Calabria. Anzi le Calabrie, questa terra piena di contrasti e di vertiginose vicissitudini storiche e culturali. Una Calabria greca, aragonese, normanna, araba, bizantina, romana. Noi non possiamo immaginare che chi realizza uno spot così impegnativo e importante debba aver letto Filolao, Gioacchino da Fiore o Tommaso Campanella, Corrado Alvaro, Saverio Strati o Leonida Repaci. Ma almeno prima leggere i nostri contemporanei che la Calabria la raccontano nel profondo, come Carmine Abate, Vito Teti, Francesco Bevilacqua.

Ecco, conoscere la Calabria per raccontarla. Ma non con uno spot di plastica, che sembra finto. Ma con qualcosa di più intenso, che possa trasmettere quello che la Calabria veramente è: bellezza, sofferenza, passione. Ma forse chiediamo troppo.

di Franco Laratta
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