La Calabria, gli spot e una Regione incapace di comunicare

Poveri, brutti, banali: la Regione non ha quasi mai azzeccato una promozione turistica. E ancora attendiamo quello di Muccino aggiustato...

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di Franco Laratta
18 giugno 2021
15:14

La Regione Calabria non ha quasi mai azzeccato una promozione turistica.  Quasi sempre sono state realizzati spot per lo più brutti, poveri, banali. È come se le istituzioni regionali non sapessero comunicare. Forse la peggiore promozione turistica è stata quella del 2020, un cortometraggio costosissimo – “Terra Mia”, diretto da Gabriele Muccino e con Raul Bova – che la Regione Calabria con l’allora presidente Santelli, ha prodotto per promuovere l’immagine della nostra terra.

Un’operazione che si è subito rivelata un pasticcio intriso di luoghi comuni, risultato freddo e banale. Otto minuti costati 1.663.101,56 euro. Ovvero oltre 200.000 euro al minuto: un record! Che non impedì di essere bloccato dopo una valanga di reazioni negative sui social.  Da dire con certezza che i tanti nostri talenti calabresi, così pure gli studi di produzione che da noi esistono, avrebbero certamente fatto di meglio,  con costi infinitamente più contenuti, per prodotti finali più veri ed emozionanti. 


Era il 2016 quando Selvaggia Lucarelli reagì duramente davanti ad una promozione turistica a dir poco indecente, apparsa sulla rivista di bordo di Ryanair. Era la pubblicità della regione Calabria, davanti alla quale la Lucarelli urlò: «Ribellatevi amici calabresi»! E aggiunse «Non so chi sia il grafico/pubblicitario/copy che s’è occupato di questa pagina ma immagino sia un bambino di otto anni o un alcolista o il nipote del cugino del fratello di un qualche assessore del turismo calabrese».

Andiamo ancora indietro, nel 2007 quando Oliviero Toscani presenta la campagna promozionale per favorire il nostro turismo. Decisamente brutta. Da Toscani ci si aspettava molto di più. 

Ma il peggio doveva ancora venire. Andiamo nel 2011, quando furono addirittura scomodati i Bronzi di Riace in persona (anzi in… bronzo!), quali protagonisti dello spot promozionale per il turismo della regione Calabria. I bronzi, animati,  resi praticamente vivi,  facevano pari e dispari per scegliere tra montagna e mare, “mostrando chiappe e pudenda come due bulli di un club nudista”, scrisse il Corriere della Sera. Il Quotidiano della Calabria, consigliò  al presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, di rinunciare immediatamente a quel “brutto messaggio pubblicitario in cui si deturpano anche i bronzi di Riace”.

Brutto incidente quello di Klaus Davi in uno spot da lui realizzato su proposta ai sindaci della Locride in pieno Covid. Si leggono  frasi tipo: “Con il dilagare dell’epidemia nel nord Italia non sarà più possibile praticare una cultura di massa del turismo”. Reazioni da tutto il Notd e da parte del  presidente del Veneto, Luca Zaia: “È un video che offende i nostri territori e i nostri operatori” Decisamente inadeguati i portali della Regione, spesso lenti e difficilmente comprensibili. O addirittura… inesistenti.

Il sito della nostra Regione è costato oltre un milione e 300mila di euro quando fu creato, sottoposto a restyling e presentato nuovamente alla stampa nel 2017. Ma, per come denunciato da Enrico De Girolamo, il portale che avrebbe dovuto promuovere la risorsa turistica calabrese è risultato tristemente offline. Anche nei giorni della BIT, Borsa internazionale del Turismo.

Ero all’inaugurazione di Expo 2015 a Milano quando ho provato vergogna nel vedere il misero stand della Regione Calabria. Davvero inqualificabile. I commenti  degli operatori e imprenditori calabresi apparsi sulla stampa furono netti e chiari.Come quello apparso su Strettoweb, firmato dal presidente della Confcommercio di Reggio Calabria, Giovanni Santoro: “La prima impressione è stata di tristezza, definirlo “miserabile” è dir poco. Trenta metri quadri completamente abbandonati, sia dai visitatori che dalle stesse hostess. Sono andato io a cercarle e non sapeva neanche di avere all’interno del suo pseudo-stand il bergamotto! Arredato con 4 cubi di legno bianco e 5 cassette di frutta di legno dipinte malamente di bianco in cui sono state posizionate piante di origano, salvia, cipolla, basilico, prezzemo e bergamotto”. Fine.

Ora attendiamo lo spot aggiustato del 2020: «Stiamo arricchendo la prima versione del corto con immagini aggiuntive che presenteranno ancora meglio una Calabria che ha voglia di farsi conoscere e di farsi visitare da tutti i popoli del mondo». Ha dichiarato il presidente ff della Regione, Nino Spirlì. Se fossimo al suo posto rinunceremmo subito al nefastissimo proposito di aggiustare lo spot 2020 che di fatto morì sul nascere. Perché è chiaro anche ad un bambino che lo spot  provocherá nuove e ben più aspre polemiche. E Muccino dovrebbe saperlo benissimo. Ma poi, lo sappiamo tutti, è ormai oltre modo tardivo e pressoché inutile per promuovere la Calabria in vista dell’estate 2021.

di Franco Laratta
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