La Lega accelera, Roberto Occhiuto tira il freno a mano. La riforma sull’autonomia differenziata, messa in stand-by dopo che la Consulta l’aveva bocciata per metà lo scorso dicembre, è pronta a tornare sui banchi del Governo. Ma le parole del rieletto presidente della Regione Calabria a proposito della Legge Calderoli, rilasciate un mese fa a margine dell’insediamento alla Cittadella di Germaneto, sono ancora troppo fresche.

Dopo che l’iter parlamentare della riforma Nordio è stato completato, il Carroccio vorrebbe subito affrontare l’autonomia differenziata. Questione di tempi e di opportunità, visto che fra meno di venti giorni si andrà al voto in Puglia, Campania e soprattutto in Veneto, dove il candidato è il vice di Salvini a livello nazionale, Alberto Stefani, e dove l’argomento autonomia differenziata è piuttosto sentito.

Ieri l’incontro, oggi in Consiglio: ma Occhiuto tira il freno a mano

Proprio in virtù di questo ieri ci sarebbe stato un confronto sul dossier fra i governatori e il ministro Calderoli, durante il quale sarebbero arrivati anche degli accordi di massima sulle pre-intese riguardanti sanità, previdenza complementare, professioni e protezione civile. Ma, come sempre, non è tutto semplice così come sembra.

Se dalla parte della Lega c’è ottimismo, con l’argomento che già oggi sembrerebbe essere sul tavolo della premier Meloni, a mettere il più classico degli stop potrebbe essere Roberto Occhiuto. Il neorieletto presidente della Regione Calabria, infatti, sin dal primo giorno del suo nuovo insediamento alla Cittadella di Germaneto ha bruscamente frenato sul cavallo di battaglia dei suoi alleati di Governo: «Prima i fondi per i Lep, i Livelli Essenziali delle Prestazioni, poi si potrà parlare della Riforma». Una dichiarazione che oggi torna a tuonare, seppur a distanza di un mese: per l’autonomia differenziata, dunque, la partita a scacchi è appena agli inizi.