Sanita’ Calabria

Azzarà (Uil): «Prima di ricorrere ai medici cubani sarebbe meglio fare i concorsi»

Il segretario provinciale di Reggio è intervenuto a Dopo la notizia su LaC Tv, definendo «un’iperbole istituzionale» il provvedimento di Occhiuto. In trasmissione ospite di Pasquale Motta anche l’europarlamentare 5s Laura Ferrara

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di Redazione
14 ottobre 2022
17:13

«Abbiamo posto, io e i miei colleghi, un problema politico nella lettera inviata al presidente della giunta regionale. Occhiuto però non ci ha dato alcuna risposta se non l'accusa piccata, rivolta nei miei confronti, di utilizzare impropriamente la carta intestata e il logo del Parlamento europeo».

Così l'europarlamentare del M5s, Laura Ferrara, ospite a Dopo la notizia, il programma di LaC Tv condotto da Pasquale Motta. La puntata è stata incentrata proprio sul delicato affaire dei medici caraibici. La Ferrara ha chiarito che l'aspetto economico non è l'unico a destare preoccupazione. Il problema principale sono i diritti civili dei medici che Cuba esporta in tutto il mondo.


Diverse ong, anche cubane, hanno parlato chiaramente di forme di schiavitù ed anche il Parlamento europeo con una risoluzione ha condannato le regole di ingaggio per questi medici. Una questione che ha travalicato i confini calabresi al punto che uno dei deputati europei firmatari della missiva è stato intervistato da Euronews sulla questione. «Queste persone - ha detto l’europarlamentare pentastellata in diretta su LaC Tv - non possono per la legge cubana intrattenere rapporti di qualsiasi natura con i cittadini dei paesi ospitanti, ad esempio non possono neppure socializzare con i colleghi di lavoro, né partecipare a riunioni di alcun tipo. In caso di volontà di contrarre matrimonio bisogna immediatamente informare il governo cubano, non possono poi abbandonare la missione all'estero prima della naturale scadenza, quindi, per intenderci, non sono liberi di decidere della propria vita. Per questo abbiamo invitato il presidente Occhiuto ad andare cauto su questa vicenda, perché siglare un accordo che prevede certe limitazioni significa, di fatto, avallarle».

D'accordo con la Ferrara è stato anche Nuccio Azzarà, segretario provinciale Uil di Reggio, secondo il quale nella sanità calabrese continua a mancare la programmazione. «Prima di lasciarsi andare ad iperboli istituzionali come quella che vuole l'affiancamento dei nostri medici con quelli cubani come panacea di tutti i mali, servirebbe fare un fabbisogno degli organici delle aziende sanitarie ospedaliere e poi procedere con i concorsi a tempo indeterminato. Le risorse ci sono - dice il sindacalista - basti pensare che spendiamo circa 3,5 miliardi l'anno in sanità ovvero il 59% del bilancio regionale».

Discorso a parte meritano poi i medici cosiddetti imboscati ovvero assunti con ruoli sanitari che svolgono, non sempre propriamente, compiti di ufficio mentre le corsie sono vuote. Anche qui Azzarà ha sollecitato Occhiuto ad intervenire immediatamente a reprimere ogni abuso. Ipotesi sulla quale anche la Ferrara si è trovata d'accordo.

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