Caso Spirlì, lo sdegno di Bevacqua: «Parole pericolose, si avalla linguaggio dell'odio»

Il capogruppo del Pd in consiglio regionale stigmatizza le dichiarazioni del vicepresidente calabrese: «Santelli rifletta, il razzismo non è un'opinione politica»

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di Redazione
2 ottobre 2020
09:15
Domenico Bevacqua
Domenico Bevacqua

«Incommentabile, semplicemente e senza riserve: non ci sono parole per commentare le affermazioni odierne a Catania del vice presidente della Regione Calabria in quota Lega, Nino Spirlì. "Userò la parola negro fino all’ultimo dei miei giorni". Di fronte a questa frase non c’è davvero niente da chiarire, niente da interpretare».

 


È quanto dichiara il capogruppo del Pd in consiglio regionale, Domenico Bevacqua, il quale aggiunge: «Io non so come si possa ignorare che le parole sono pietre e che, così come sta accadendo da tempo nel nostro Paese, possono fomentare i peggiori istinti e la peggiore sub cultura della discriminazione: è di oggi l’arresto per violenze aggravate da odio razziale dei componenti del branco di Marsala; abbiamo tutti negli occhi il sorriso di Willy Monteiro Duarte, spezzato senza pietà. Se un rappresentante delle istituzioni avalla il linguaggio dell’odio, significa che c'è molto da meditare sulla selezione della classe dirigente e dovrebbe indurre a riflettere anche la presidente Santelli e la sua maggioranza. Il razzismo non è un’opinione politica: è inaccettabile e confligge con tutti i principi fondanti della nostra Costituzione e del nostro vivere civile».

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