Il capo dell’opposizione in aula rimprovera Occhiuto e il centrodestra di aver fatto troppo poco negli anni precedenti. E attacca: «Non cominciamo bene con la modifica dello Statuto, non sono queste le priorità»
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Per niente accomodante Pasquale Tridico che, durante in Consiglio regionale in corso, annuncia al presidente Occhiuto un ritorno alla realtà, perché i dati – dice il capo dell’opposizione – si leggono alla stessa maniera a Roma a Parigi e a New York. «La Calabria è ultima su tutti i fronti, ma anche nelle tendenze. Nel 2024 un calabrese su due (49%) è considerato a rischio esclusione o povertà. È la regione che ha il più alto numero di poveri assoluti. Il 25%».
Tridico snocciola dati duri da digerire, tra percettori dell’assegno d’inclusione, ed emigrazione, soprattutto per il lavoro che non c’è. «Il reddito pro capite dei calabresi è il 57% delle altre regioni» dice Tridico che sostanzialmente rimprovera al centrodestra di aver fatto troppo poco negli anni precedenti. Il professore boccia la Zes unica - «dannosa per la Calabria» - e i trionfalismi sul settore del turismo, il cui picco è stato registrato nel 2019 e non in questi anni.
Sulla Sanità Tridico non fa sconti. Parla dei ritardi sull’edilizia sanitaria ma anche di quelli accumulati dal Commissariamento, facendo capire che non è servito neanche il governo nazionale amico.
«La regione deve tornare ad essere protagonista, bisogna investire ed affidare i programmi a dirigenti capaci – dice Tridico –. Bisogna smantellare il sistema dei micro finanziamenti clientelari. Certo non cominciamo bene con la modifica dello Statuto, non erano queste le priorità della Calabria, erano altre e su questo avremmo voluto un impegno più serio senza pensare a poltrone e giochi di potere. Auguriamo il meglio al governo regionale. Saremo opposizione critica, costruttiva e vigile».



