La Rete civica meridionale, costituita da oltre cento tra sindaci e rappresentanti di associazioni del Sud Italia, sottopone ai candidati alle elezioni regionali un decalogo di punti programmatici da approvare per «creare un blocco tra le regioni del Mezzogiorno nella difesa dei propri diritti e dei propri interessi, minacciati dalle politiche nazionali di questo governo ma anche dei governi del passato».

«Gli impegni richiesti – si legge in una nota stampa - vanno dal contrasto all’autonomia differenziata alla rivendicazione di risorse destinate alle aree in via di sviluppo, spesso dirottate altrove per convenienza politica, come nel caso della clausola del 40 per cento assegnato al Sud.

Ai candidati si chiede inoltre un impegno, in caso di elezione, a fare rete con gli altri eletti delle regioni meridionali per avanzare richieste comuni. Anche per questo lo stesso decalogo, adattato, sarà poi presentato anche in Campania e Puglia, le altre due regioni del Sud che a breve andranno al voto».

Di seguito l’appello

In occasione delle prossime elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria, la R.C.M. si rivolge ai candidati alla Presidenza ed ai candidati al Consiglio regionale con un appello costituito da dieci punti.

La Rete Civica Meridionale sosterrà i candidati che si impegnano a:

  • Rifiutare ogni politica, come l’autonomia differenziata e il federalismo fiscale, che possano portare a squilibri territoriali.
  • Pretendere trasparenza sui conti territoriali dello Stato, esigendo un’equa distribuzione delle risorse su tutto il territorio, a cominciare dal rispetto della legge 18 del 2017 che stabilisce che il 40 per cento (derivata da 34%) delle risorse in conto capitale debba andare alle regioni del Sud.
  • Fare rete, da eletti, con i consiglieri delle altre regioni del Sud per elaborare strategie condivise per contrastare le politiche antimeridionaliste attuate dai governi nazionali: contestualmente impegnarsi a sviluppare e sostenere ogni iniziativa utile alla tessitura di significative relazioni politiche, sociali, culturali ed economiche con i Paesi che affacciano sul Mediterraneo.
  • Chiedere la modifica dei criteri di ripartizione del fondo sanitario nazionale e il superamento dei piani di rientro che stanno uccidendo la sanità meridionale e contestualmente impegnarsi per il pieno funzionamento della sanità pubblica.
  • Attivare politiche utili a richiamare sul territorio soprattutto i giovani emigranti; contestualmente attivarsi per lo sviluppo del “turismo delle radici” che possa tradursi in un incentivo al “ritorno” favorendo anche i contatti relazionali con le famiglie di provenienza al fine di nutrire i vincoli e allo stesso modo curare le radici quale presupposto legame per un possibile ritorno al proprio territorio. Incentivare il trasferimento nelle aree interne o a rischio spopolamento.
  • Impegnarsi per il potenziamento delle aree produttive locali e per la bonifica e la riconversione delle aree industriali dismesse con progetti ecosostenibili che prevedano l’aumento dell’occupazione locale.
  • Attivarsi per la promozione culturale identitaria della storia del Sud nelle scuole utile anche a radicare un legame territoriale e contestualmente attivarsi per un diritto all’istruzione che sia effettivamente garantito dai nidi all’università, dai collegamenti alla sicurezza degli edifici, dall’accesso agli strumenti didattici all’intercultura.
  • Promuovere il diritto alla casa, in particolare nelle aree interessate dallo sviluppo turistico ed in ogni contesto in cui vi siano situazioni di emergenza abitativa.
  • Impegnarsi per lo sviluppo del sistema infrastrutturale dei trasporti del Mezzogiorno che sia a servizio di una rete di porti meridionali gateway incentrata sul porto di Gioia Tauro; contestualmente impegnandosi affinché si crei una sinergia con la dorsale ionica ed il porto di Taranto.
  • Impegnarsi per la gestione delle risorse in maniera efficiente ed ecosostenibile, dal sistema idrico alla depurazione, dai rifiuti al riciclo e riuso, dalla produzione dell’energia alla autonomia energetica.