«Presidè, te la faccio io una proposta» è l'incipit del primo intervento in Consiglio regionale del capogruppo dei Democratici progressisti che attacca giunta e maggioranza accusandoli di sfuggire al grido d'allarme della gente. Poi l'affondo: «Alcuni non sanno nemmeno come sono finiti a Palazzo Campanella»
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Nel corso di una seduta particolarmente lunga e intensa del Consiglio Regionale della Calabria, il capogruppo di Democratici Progressisti, Francesco De Cicco, ha attaccato duramente la maggioranza guidata dal presidente Roberto Occhiuto, accusandola di occuparsi di temi lontani dalla vita quotidiana dei cittadini e di ignorare le vere emergenze della Calabria.
De Cicco, che ha rivendicato la sua provenienza popolare e il suo ruolo di amministratore comunale a Cosenza, ha spiegato di non voler inizialmente intervenire, ma di esservi stato «costretto» dopo quelli che ha definito interventi offensivi e distaccati dalla realtà. «Io non mi faccio offendere da soldati politici – ha detto – molti non sanno nemmeno perché siedono lì. Io rappresento il popolo, i veri cittadini e i loro problemi».
«Parlate di Tunisia e Stati Uniti, ma ignorate i servizi essenziali»
Il consigliere ha criticato con durezza i discorsi della maggioranza, giudicati troppo orientati a questioni internazionali o astratte, come i rapporti con Tunisia, Giappone e Stati Uniti. «È facile parlare di America e Giappone – ha incalzato – ma perché non parliamo dei servizi che servono alla Calabria?».
De Cicco ha citato in particolare la situazione del servizio idrico affidato alla Sorical, invitando gli esponenti della maggioranza a verificare di persona le condizioni dei serbatoi e la scarsità di acqua che sta colpendo molti comuni, da Cosenza a Rende, Montalto e altre realtà del territorio. Tra i punti più duri del suo intervento, De Cicco ha denunciato il dimezzamento dei fondi per le case popolari ATERP, definendolo un provvedimento che «colpisce il popolo, i cittadini che hanno più bisogno». Ha poi ricordato che nel 2025 sono stati azzerati i contributi destinati alla sicurezza stradale nei comuni calabresi, chiedendo alla Giunta regionale di ripristinarli immediatamente.
Il consigliere ha inoltre sollevato il caso del fitto casa 2023, che – secondo lui – non sarebbe stato ancora erogato, mentre la Regione ha già avviato la nuova domanda per il 2025. «Perché nessuno parla di questo? Andate a controllare», ha sfidato i colleghi di maggioranza. Non sono mancati riferimenti politici diretti alla leadership del presidente Occhiuto e alla scelta della maggioranza di voler introdurre due nuovi assessori in Giunta e altrettanti sottosegretari. De Cicco ha definito incomprensibile la richiesta, provocando l’aula: «Dite di essere i migliori, avete preso il 60%. E allora a cosa vi servono due assessori in più?». Il consigliere ha poi rilanciato: «Presidè, te la faccio io una proposta, vi sfido: andiamo alle elezioni (al referendum, ndr) e facciamo decidere i cittadini sulla modifica dello Statuto. Se avete coraggio, affrontate la scelta politicamente, non volando alto perché cadendo poi ci si fa male».
De Cicco e la sfida di Cosenza
Concludendo il suo intervento, De Cicco ha rivendicato la propria identità politica e personale: «Sono un figlio del popolo, di via Popilia della città di Cosenza. Non devo dire grazie a nessuno. Partire dal basso è meglio: quando voli troppo alto, poi quando cadi ti fai male. A Cosenza, alle ultime Regionali avete perso, come avete perso le amministrative nel 2021 e come perderete nel 2027». Di seguito il video del suo intervento diffuso sui social.

