Il segretario regionale di Sinistra Italiana e Alleanza Verdi e Sinistra, Fernando Pignataro, interviene duramente sul provvedimento all’esame della Conferenza Stato-Regioni che rischia di declassare migliaia di Comuni italiani da montani a collinari, con conseguenze pesantissime soprattutto per il Sud e per la Calabria. Una misura contenuta nella legge sulla montagna voluta dal ministro Calderoli che, secondo Pignataro, si inserisce in un disegno politico più ampio di penalizzazione delle aree interne.

«Ieri la Conferenza Stato-Regioni avrebbe dovuto decidere quello che Calderoli presenta come un “regalo di Natale”, ma che in realtà è un colpo durissimo per migliaia di Comuni italiani, destinati a perdere lo status di Comuni montani», afferma Pignataro, sottolineando come la legge approvata a settembre «abbia avuto bisogno di ben 17 decreti attuativi e non preveda un solo euro di finanziamenti aggiuntivi rispetto a quelli già stanziati dai governi precedenti».

Secondo il segretario regionale di Si-Avs, gli effetti del provvedimento sarebbero «devastanti per le economie locali», perché comporterebbero «meno risorse, la perdita dei fondi dedicati ai Comuni montani, l’impossibilità di utilizzare le norme contro lo spopolamento, la rinuncia alle tutele per le scuole di montagna e la fine della defiscalizzazione per le imprese».

Pignataro lega il decreto sulla montagna a una strategia politica più ampia: «Tutto questo rientra in un disegno chiaro del governo di destra a trazione leghista e separatista: dall’Autonomia differenziata che Calderoli tenta di imporre nonostante la bocciatura, al Piano sulle aree interne che di fatto decreta la morte dei Comuni più spopolati, colpendo in modo particolare il Sud».

Un primo stop è arrivato proprio ieri, quando la Conferenza Stato-Regioni ha accolto la richiesta di rinviare l’esame del decreto. «Un bene – commenta Pignataro – ma il pericolo non è affatto scongiurato. Come già avvenuto per altri provvedimenti bocciati, l’attacco del governo e della Lega proseguirà».

Da qui l’appello alla mobilitazione: «Occorre mettere in campo iniziative di contrasto, manifestazioni, Consigli comunali aperti, presidi davanti alle Prefetture».

Particolarmente grave, secondo Pignataro, l’impatto sulla Calabria: «Sarebbe una delle regioni più colpite, con ben 202 Comuni interessati, alcuni dei quali in modo sinceramente scandaloso: dall’Altopiano Silano al Pollino, dal Monte Poro al Parco dell’Aspromonte».

Infine, la richiesta alla Regione Calabria: «Chiediamo un atteggiamento fermo e rigoroso di contrasto a questa ennesima manovra contro il Sud e le aree più deboli del Paese. Un atteggiamento diverso sarebbe del tutto contraddittorio rispetto all’attenzione per le aree montane proclamata in occasione del bando per lo sviluppo delle montagne calabresi».