Elezioni europee

Gallo spera nella candidatura di Tajani: «Se c’è lui non serve che scenda in campo io»

VIDEO | L’assessore regionale e uomo forte di Forza Italia in Calabria non ha nessuna intenzione di correre per il Parlamento europeo ma Occhiuto e il partito potrebbero imporglielo. Quindi incrocia le dita augurandosi che i big decidano di mettersi in gioco

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di Massimo Clausi
14 marzo 2024
06:15

«Un applauso per Pasqualina, che sarà il prossimo sindaco di Corigliano Rossano». E tutti giù a spellarsi le mani. È stato più una sorta di team building che una riunione politica l’ultimo attivo regionale di Forza Italia, che si è svolto dopo l’ultimo consiglio regionale. Più una rimpatriata fra amici, durata circa mezz’ora, che una riunione operativa.

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Del resto il morale della truppa è alto. Il voto in Sardegna e Abruzzo ha sorriso a Forza Italia che non solo ha doppiato in entrambe le occasioni la Lega, ma ha dimostrato di avere un grande spazio politico al centro che il duo Renzi-Calenda non è riuscito ad intercettare. Piuttosto che arrivare ad un’Opa su Forza Italia è accaduto esattamente il contrario con buona pace di chi preconizzava la fine del partito dopo la morte di Silvio Berlusconi. Anzi. C’è chi dice che proprio la morte del Cav abbia avvicinato al partito quei moderati che non gradivano alcune “esuberanze” di Berlusconi, quali quelle sulla magistratura.


Allora il coordinatore regionale, il deputato Francesco Cannizzaro, ha avuto gioco facile a galvanizzare i suoi e a richiamarli all’appuntamento elettorale di primavera. Il deputato però si è limitato a parlare di amministrative. Corigliano Rossano e Vibo Valentia, appunto. Sulle Europee la situazione resta ancora in stallo.

Come noto il presidente Roberto Occhiuto ha chiesto a Gianluca Gallo il sacrificio. L’assessore regionale all’Agricoltura, campione di preferenze alle regionali con 21mila voti, per Occhiuto è l’uomo che ci vuole per portare all’incasso un buon bottino e far contare la Calabria nel panorama forzista. Il problema che Gallo di andare a Bruxelles non ne ha la minima voglia. Così dopo aver buttato per un po’ di giorni la palla in tribuna, nelle ultime ore ha trovato una specie di uovo di Colombo. Il suo ragionamento è semplice: se si candida Tajani dovremmo votare lui e Martusciello, allora non c’è bisogno che mi candidi io. Un ragionamento che per il momento gli consente di prendere altro tempo.

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I forzisti calabresi, infatti, si sono messi in attesa degli eventi ovvero delle ipotetiche candidature dei leader della coalizione in tutte le circoscrizioni. Il punto è che tutti aspettano le mosse di Giorgia Meloni. Se si candida lei allora è probabile che Tajani si getti nella mischia pure lui. Difficilmente, però, lo farà Salvini. Il rischio per il Capitano è troppo grosso visto il momento che sta vivendo la Lega e anche i veleni che ha all’interno del suo partito. Se la candidatura dovesse andar male per lui sarebbe un suicidio politico.

La Meloni invece non ha nessuna fretta di decidere. Il risultato dell’Abruzzo l’ha abbastanza tranquillizzata e non vorrebbe stressare l’elettorato. I sondaggi, però, le dicono che una sua candidatura diretta darebbe a Fratelli d’Italia un valore aggiunto di qualche punto percentuale (dal 3 al 5% secondo i sondaggisti). Un motivo più che solido per candidarsi quindi.

Tajani solo due giorni fa all’Ansa ha dichiarato di non aver nessuna paura a candidarsi: «l’ho già fatto cinque volte - dice con malcelato orgoglio - e sono sempre stato eletto a Bruxelles». E ora? «che i miei compagni di partito me lo stiano chiedendo è noto - dice Tajani - ma ne parlerò con Giorgia e Matteo perchè credo che una candidatura debba essere funzionale a rafforzare la coalizione di centrodestra. Certo è importante che Fi ottenga consensi perché il quadro politico europeo è completamente diverso da quello italiano e la presenza di Forza Italia a Bruxelles è fondamentale per tutelare l’interesse italiano nelle istituzioni europee».

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Un discorso molto simile ha fatto Gianluca Gallo davanti ai nostri microfoni, confermando le indiscrezioni che avevamo già scritto . «In questo momento ci sono dei ragionamenti in atto - ha ammesso Gallo - non è la mia aspirazione candidarmi al parlamento europeo però ovviamente ne ragioniamo insieme al coordinatore regionale Cannizzaro, insieme al presidente della Regione, ai colleghi del gruppo consiliare regionale e del gruppo parlamentare e poi tireremo le somme».

Insomma Gallo aspetta Tajani che aspetta Giorgia che, forse, aspetta la Schlein. Il tempo però è ridotto e i rumors di corridoio dicono che Occhiuto, cui il decisionismo certo non difetta, è molto determinato. Da qui, secondo i più maliziosi, la scelta abbastanza improvvisa dopo sette mesi dall’avviso di garanzia, di ruotare Giacomo Giovinazzo dal Dipartimento Agricoltura in ossequio alle direttive dell’Anac. Casualità o tempismo ragionato?

Giornalista
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