Una due giorni intensa, quella svoltasi nel fine settimana al Parco Peppino Impastato di Lamezia Terme per il ritorno della Festa dell’Unità in città dopo 13 anni. Protagonisti amministratori locali, dirigenti di partito, giornalisti e rappresentanti della società civile provenienti da tutta Italia che si sono confrontati su temi strategici per la crescita e lo sviluppo della regione che si prepara all’appuntamento elettorale del 5 e 6 ottobre.

Il panel conclusivo della seconda giornata, “Sanità in Calabria – Emergenza infinita”, moderato dalla giornalista Maria Rita Galati e introdotto dal vicesegretario del Pd lametino Francesco Carito, ha rappresentato il cuore politico della manifestazione.

Ad aprire il confronto è stata Amalia Bruni, consigliera regionale e da anni in prima linea nelle battaglie per la salute, candidata al Consiglio regionale nella tornata del 5 e 6 ottobre.

«La vicenda della sanità calabrese rappresenta un macigno non solo per l’impatto diretto sulla popolazione – che da anni subisce carenze di servizi, inefficienze e sofferenze – ma per l’intero sistema regionale. Nella storia del regionalismo calabrese la gestione della sanità è stata il punto più dolente».

Bruni ha ripercorso i quindici anni di commissariamento, definiti «una voragine finanziaria e sociale insostenibile», che hanno prodotto più tasse per i cittadini – circa 1,5 miliardi in quindici anni – e senza nessun risultato per i cittadini.

«La stagione Occhiuto – ha aggiunto – non ha introdotto alcuna riforma. Ci si è intestarditi sull’Azienda Zero, mai realmente operativa, mentre la rete ospedaliera non è stata potenziata e la medicina territoriale è rimasta sulla carta. È necessario ricontrattare il piano di rientro, definendo nuovi criteri e tempi certi per restituire ai calabresi un diritto fondamentale».

Sereni: «La mossa di Occhiuto è il segno del suo fallimento»

Un’analisi condivisa da Marina Sereni, responsabile Sanità del Pd nazionale, che ha legato la battaglia calabrese al quadro nazionale:

«Il problema salute in tutta Italia è un’emergenza nazionale: i pilastri di equità, solidarietà e universalismo stanno vacillando con effetti pesanti sulle famiglie. In questo allarme generalizzato la Calabria è la pecora nera. Non si possono risolvere i problemi con i medici cubani come pensa Occhiuto: servono riforme per rendere attrattivo lavorare in sanità e un investimento serio sulla prevenzione, che è interesse della parte pubblica, non del privato».

Sereni ha ringraziato Bruni «per il contributo dato alla costruzione della piattaforma del Pd sulla sanità» e ha sottolineato: «La mossa di Occhiuto di dimettersi è la cartina di tornasole del suo fallimento, nonostante i tanti aiuti ricevuti dal governo amico. Il Pd sarà sempre in questa battaglia per la sanità pubblica, come ci ha detto la segretaria Schlein: dobbiamo essere presenti lì dove ci sono i problemi».

Dal mondo associativo è arrivata la voce di Michele Rotella, presidente della Lega Italiana Fibrosi Cistica Calabria: «Di fibrosi si muore e noi chiediamo anzitutto rispetto per i pazienti, di cui nessuno parla. La politica non è buona o cattiva, sono i politici a esserlo: la Bruni ha capito la nostra situazione e grazie al suo intervento è stata evitata la chiusura del centro fibrosi cistica, che avrebbe messo a rischio 160 pazienti. Chiediamo garanzia della continuità delle cure».

Un grido d’allarme è arrivato anche da Luigi Tallarico, presidente di Progetto Itaca Calabria: «Nella salute mentale il dato reale non emerge mai: lo stigma culturale tiene nascosti molti casi, mentre le falle nella comunicazione dei flussi regionali portano a una mappatura sbagliata e a una distribuzione iniqua delle risorse. Alcuni centri, come quelli di Lamezia e Montepaone, non risultano nemmeno nei radar della Regione. Se i dati sono falsati, anche le risorse sono distribuite male».

Durissima la denuncia di Saverio Ferrari, delegato SMI 118: «Il servizio di urgenza ed emergenza medica non è al collasso, non esiste più. Nel 1997 la provincia di Catanzaro aveva 14 ambulanze medicalizzate con intervento entro 15 minuti; oggi si arriva a 40 minuti. Oggi risultano 11 ambulanze medicalizzate, ma di fatto nei turni ne restano appena quattro. Molti medici sono fuggiti per scelte miopi delle Asp, e la situazione è ormai insostenibile».

Gli altri appuntamenti della giornata

La seconda giornata della Festa si era aperta con il panel “Amministratori a confronto”, moderato da Rosario Piccioni, con la partecipazione di Marco Simiani e Gregorio Gallello. È seguita la riflessione “Verso le elezioni regionali: partecipazione e astensionismo”, moderata da Sonia Rocca con gli interventi di Roberto De Luca, Luigi Muraca e Vittorio Paola. Alle 20 spazio al tema “Calabria resiliente: infrastrutture, ambiente e sviluppo sostenibile”, con gli interventi di Nicola Irto, Ernesto Alecci, Marco Simiani e Alessio Vescio, introdotti da Lidia Vescio.

La Festa si è chiusa con un momento di convivialità e socialità: la spaghettata antifascista e la musica dal vivo con Januaria Carito.