Il vice presidente della Commissione europea e il giornalista Francesco Verderami nella città dello Stretto per dialogare sulle opportunità messe in campo da Bruxelles: «La Zes unica? Non è vero che non funziona, i numeri sono positivi»
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Un incontro per illustrare i provvedimenti con cui Bruxelles mira a sostenere lo sviluppo nei Paesi dell’Unione europea rappresentando una occasione per mettere in contatto le istituzioni comunitarie con i territori, attraverso un confronto diretto su questioni concrete. Un format inedito voluto dall’associazione “L’orodicalabria”, presieduta da Ernesto Magorno, che a Reggio Calabria, nella centrale Piazza De Nava, davanti al Museo Archeologico, con il sindaco Giuseppe Falcomatà a fare gli onori di casa, ha visto protagonista il vice presidente della Commissione europea Raffaele Fitto e il giornalista Francesco Verderami (direttore scientifico de “L’orodicalabria”) impegnati in una conversazione rivolta ai calabresi sulle opportunità che l’Europa offre ai giovani desiderosi di affermarsi nel loro territorio. D’altra parte, per dirla con gli organizzatori, «un ponte c’è, ed è quello che consente ai giovani imprenditori di collegarsi con l’Europa e che anche le nuove generazioni calabresi possono percorrere e sfruttare per realizzare i loro progetti. Perché “si può già fare”».
L’appuntamento – che ha visto tra gli altri la partecipazione di Occhiuto e Ferro -, è una sorta di prequel della “summer school” che si svolgerà a Belvedere Marittimo tra il 28 e il 31 agosto, e che consentirà a 24 studenti provenienti dalle tre Università calabresi di concorrere alle quattro borse di studio messe a disposizione da L’orodicalabria e che valgono due settimane di stage in Silicon Valley per sviluppare i progetti d’impresa che hanno presentato alla summer school. «Tra la divulgazione e la conoscenza di ciò che sono gli strumenti legislativi, e la volontà di offrire altri strumenti di tipo formativo ai ragazzi calabresi che vogliono fare impresa, noi ci siamo e da un anno facciamo questo», ha esordito il giornalista che ha spiegato anche come l’Europa sia una macchina più complessa di quel che si creda, che garantisce provvedimenti che poi vengono fatti propri dagli Stati, ma che ha bisogno di trovare «un modo grazie al quale possa parlare con gli europei e possa raccontare che cosa fanno altrimenti il rischio è che si parli solo delle cose sbagliate, e di cose sbagliate ne fanno…»
Lo stesso vice presidente della Commissione riferendosi all’Europa ha parlato di una complessità di istituzioni: «Non abbiamo un’alternativa ad un progetto di queste dimensioni e di queste capacità. Dobbiamo cercare di mettere in campo un’azione mirata che sia in grado di poter dare maggiore efficacia all’azione che l’Europa mette in campo e mi sembra che le scelte e gli strumenti utilizzati dalla Commissione Von Der Leyen in questi primi mesi vadano in questa direzione».
Fitto: «Lanceremo una strategia per la crescita delle aree interne»
Fitto ha mostrato di apprezzare l’invito che «avvia il confronto e soprattutto dà un segnale molto chiaro dell’attenzione concreta della Commissione europea sui temi che ci hanno visto nei mesi scorsi mettere in campo una strategia sulle imprese innovative per dare anche delle risposte sul fronte della semplificazione e del sostegno. Questo si incrocia anche con le politiche europee che vengono messe in campo, anche con i programmi direttamente a livello regionale e nazionale, penso alla Politica di coesione, ma anche al Piano nazionale di ripresa e resilienza, che sono strumenti di finanziamento che devono essere accompagnati anche da riforme oggettive».
Il vicepresidente della Commissione europea si è quindi soffermato sulla capacità di creare le condizioni perché i giovani possano rimanere nei territori nei quali nascono, classificandola come la più grande sfida dell’Europa. «Nei prossimi mesi lanceremo la strategia per le aree interne, sarà una strategia completa che parte da alcuni elementi. Il primo è quello legato alla possibilità di poter creare le condizioni perché ci sia questa capacità di rimanere sui territori con due diversi aspetti. Perché in Europa noi abbiamo un fenomeno che oramai è evidente, da una parte la grande crescita dal punto di vista degli abitanti nelle aree urbane con un problema di sovrappopolamento e di servizi ad esso collegati, ma c'è anche la grande questione delle aree interne dove lo spopolamento si unisce anche alla grave crisi demografica che abbiamo di fronte e quindi sono temi di carattere strategico che devono vedere un'attenzione concreta sia dal punto di vista della visione che degli strumenti».
Fitto: «Nuove priorità nelle Politiche di Coesione. La Zes funziona»
Fitto sottolinea come la Commissione abbia anche cambiato passo nel nuovo scenario europeo e mondiale che si sta delineando: «Stiamo mettendo in campo un’azione mirata anche per dare una risposta al settore dell’automotive che subisce delle conseguenze e delle difficoltà di carattere strategico. Per esempio nella revisione della Politica di coesione che ho presentato nel mese di aprile e che a settembre completerà in Parlamento il suo iter, abbiamo previsto cinque nuove priorità, una tra queste la competitività, che consente di individuare settori importanti che vivono una condizione di difficoltà, creando le condizioni per innovare e per poter dare risposte al passo coi tempi».
Gli strumenti sono la revisione di medio termine e la politica di coesione «che è uno strumento importante per adeguare le risorse europee alle esigenze nuove, ma soprattutto anche per finalizzare l'utilizzo di queste risorse concentrandole su progetti strategici, penso alle infrastrutture in modo particolare che rappresentano uno dei limiti più importanti in queste aree, ma anche nella proposta di bilancio 2028-2034 che abbiamo appena presentato, abbiamo stabilito una percentuale di risorse di 216 miliardi di euro che vanno assegnate direttamente alle regioni meno sviluppate, quindi un segnale di attenzione che punta a rafforzare il mercato interno e a dare le opportunità giuste a questa realtà e che ben si coniuga anche con gli obiettivi che sono sicuramente nell'ambito dell'iniziativa de “L'orodiCalabria”, quindi nel sostegno, nel rilancio di quelle imprese innovative che possono dare un contributo notevole alla crescita e allo sviluppo».
A chi gli fa notare che la Zes unica sembra non stia dando i risultati sperati, il vicepresidente della Commissione risponde in maniera netta: «A me sembra che i numeri siano assolutamente positivi e stanno impattando in modo concreto e sostanziale nei dati di crescita del Mezzogiorno sia in termini di Pil che di occupazione, e le numerosissime autorizzazioni stanno dando un contributo rilevantissimo sul fronte della semplificazione, anche accompagnando un percorso di incentivo col credito d’imposta che sta rappresentando una grande opportunità».