Gettonopoli a Catanzaro, Abramo: «Non ci dimettiamo per un'inchiesta»

VIDEO | Il sindaco parla dell'inchiesta e del senso di responsabilità nella scelta di andare avanti: «Non porteremo il Comune al commissariamento». A seguito delle dimissioni di alcuni consiglieri di minoranza, il consiglio ha quindi proceduto alla surroga. Proteste in piazza per chiedere le dimissioni del primo cittadino

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di Redazione
12 febbraio 2020
14:49

«Ripartiamo con uno spirito costruttivo, per completare l'ampio  programma che abbiamo». Lo ha detto il sindaco di Catanzaro, Sergio Abramo, parlando con i giornalisti a margine dell'odierna seduta del Consiglio comunale, la prima dopo l'inchiesta “Gettonopoli” che ha coinvolto 29 su 32 consiglieri comunali, e dopo il varo di una nuova Giunta comunale.

«Gli avvisi di garanzia non significano nulla»

 Il primo cittadino ha poi parlato dei futuro: «Abbiamo adesso una Regione dove ha vinto il centrodestra, aspettiamo che venga finanziato il piano per i parcheggi, ci sono poi pratiche importantissime come la consegna dell'impianto di Alli sul sistema dei rifiuti per completare il ciclo dell'Ato, siamo gli unici ad averlo fatto in Calabria e possiamo vantarci di non essere in dissesto e non aver creato alcun disagio economico ai nostri cittadini. Questa buona attività fatta dall'amministrazione comunale – ha sostenuto Abramo - non vogliamo disperderla solo perché ci sono stati avvisi di garanzia, questi non significano nulla, significa solo che c'è un' indagine su una vicenda che riguarda le commissioni. Non possiamo portare il Comune al commissariamento».


Il rimpasto in Giunta

 A giudizio del sindaco: «La nostra grande responsabilità è proprio questa: restare al proprio posto, avere la forza di continuare nonostante l'immagine brutta che hanno dato della nostra città. Se per ogni avviso di garanzia ci si dovesse dimettere, credo – ha evidenziato - che questa città pagherebbe conseguenze altissime e rischieremmo di perdere importanti finanziamenti, come quello per il porto e Agenda Urbana, e questa città non può permettersi di perderli».

Sul piano politico, Abramo ha parlato della crisi in seno alla maggioranza risolta con il varo della nuova Giunta: «Come coalizione – ha evidenziato - abbiamo esaminato alcune questioni politiche e amministrative e abbiamo condiviso che bisogna andare avanti e portare avanti il nostro mandato perché altrimenti i danni per la città sarebbero stati enormi. Abbiamo adesso – ha rimarcato il sindaco - un centrodestra compatto, nonostante qualcuno pensi il contrario sbagliando, e con grande senso di responsabilità abbiamo recuperato gli equilibri».

Presentata quindi  la nuova Giunta composta da Gabriella Celestino, alla quale è stata assegnata la delega di vicesindaco e gli assessori Ivan Cardamone, Concetta Carrozza, Domenico Cavallaro, Lea Concolino, Alessandra Lobello, Franco Longo, Danilo Russo e Alessio Sculco.

Surroghe in Consiglio

A seguito delle dimissioni di alcuni consiglieri di minoranza, il consiglio ha proceduto alla surroga: al posto dei dimissionari Nicola Fiorita, Gianmichele Bosco, Roberto Guerriero, Libero Notarangelo e Fabio Celia, sono subentrati, rispettivamente: Vincenzo De Sarro; Nunzio Belcaro; Maurizio Mottola D’Amato; Raffaella Sestito; Giuliano Renda.

Tommaso Brutto resta in consiglio

L’ultimo punto all’ordine del giorno ha riguardato l'esame delle giustificazioni prodotte, propedeutiche alla causa di decadenza per assenze ingiustificate (ex art. 43, comma 4, del d.lgs. 267/2000 e s.m.i. art. 31, comma 3 dello Statuto comunale e art. 40 del regolamento sul funzionamento del Consiglio comunale) nei riguardi del consigliere Tommaso Brutto. Con voto segreto, i consiglieri comunali hanno deciso, con 23 no, 2 sì e 2 astenuti, che Tommaso Brutto continui a far parte del Consiglio comunale.

Proteste in piazza

Questa mattina, invece, prima della seduta del Consiglio comunale, un gruppo di cittadini, autoconvocatisi in via spontanea sui social, ha inscenato un sit-in in Piazza Prefettura per chiedere le dimissioni del sindaco. I manifestanti si sono, quindi, recati nella sala della Provincia, dove si svolgono le sedute del Consiglio comunale, per assistere ai lavori dell'assemblea municipale. Dopo l'intervento del presidente del Consiglio comunale, Marco Polimeni, dal pubblico si sono levate voci di protesta, comunque rientrate dopo poco.

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