L’incontro

Il Pd a Cosenza chiama a raccolta il centrosinistra: ci sono Stasi e la Cgil ma mancano Caruso e Falcomatà

VIDEO | All'evento anche la capogruppo alla Camera Chiara Braga. Per Bevacqua è necessaria «un'osmosi» tra tutte le forze di opposizione alle destre. E gli amministratori locali spingono sull'esigenza per il partito di «uscire dai salotti» e aprirsi alla gente e ai territori

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di Antonio Clausi
23 febbraio 2024
10:22

Una manifestazione targata Partito Democratico, con diversi big al tavolo presidenziale, ma senza il sindaco socialista della città che ospitava l’evento. «Era fuori per impegni pregressi» si è affrettato a precisare qualcuno dei suoi presente più per ascoltare che per fare numero. Non è un caso, però, come probabilmente non lo è stata l’assenza di Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci sabato scorso al convegno sull’autonomia differenziata organizzato proprio da Franz Caruso con il primo cittadino di Bari Antonio De Caro.

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Il vicepresidente del consiglio regionale e il capogruppo dem alla Cittadella hanno fatto il pienone nel Salone degli specchi della Provincia di Cosenza, perdendo però sul più bello un pezzo da novanta: Giuseppe Falcomatà. Il sindaco di Reggio Calabria, l’uomo che non solo ambienti del Pd vorrebbero come candidato alla Regione quando scadrà il mandato di Roberto Occhiuto, non ha resistito al richiamo dell’Anci nazionale e si è limitato a mandare un messaggio.


Flavio Stasi c’è

«È necessaria un’osmosi tra tutto il mondo democrat e del centrosinistra» ha detto Bevacqua. E Flavio Stasi, ricercatissimo sindaco di Corigliano Rossano, ha raccolto l’invito, regalato scatti, salutato tutti e trovato il tempo per presenziare anche ad un incontro del Movimento 5 Stelle con Tridico sullo Ionio. Le amministrative di giugno incombono, ma chissà che qualche pensiero non voli anche più in là negli incalzanti tempi della politica.

Il parterre alla Provincia, come si dice in questi casi, è stato lo stesso d’eccezione. Ospite d’onore Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera, poi il deputato Nico Stumpo e il senatore Nicola Irto. Nella locandina comparivano i nomi dei sindaci Pino Capalbo (Acri), Giuseppe Ranù (Rocca Imperiale), Lucia Nicoletti (Rogliano) e Paolo Pappaterra (Mormanno), della segretaria del circolo cittadino Rosi Caligiuri e ovviamente dei due consiglieri regionali. Il segretario della litigiosa federazione bruzia, Vittorio Pecoraro, ha mandato i suoi saluti e un messaggio che ha letto Iacucci, il quale ha ribadito come sia importante dialogare con i sindacati.

La Cgil a muso duro con Palazzo dei Bruzi

Un assist per il segretario della Cgil di Cosenza, Massimiliano Ianni, che ha ringraziato gli organizzatori «per il garbo avuto a differenza di altri». Il riferimento è a Palazzo dei Bruzi, con cui le frizioni vanno avanti da mesi: precisamente da quando il sindacato espresse posizioni possibiliste per la realizzazione del nuovo ospedale all’Unical anziché a Vaglio Lise. «Serve rispetto per la Camera del Lavoro - ha tuonato -. Noi dialoghiamo col Pd, ma non facciamo parte di nessuna corrente e abbiamo il diritto a dissentire quando lo riteniamo opportuno. Sia chiaro a tutti, anche a chi pensa di generare qualche crepa al nostro interno». Il resto dell’intervento si è incentrato sull’Autonomia differenziata e sulla manifestazione che sta organizzando per il mese prossimo insieme, tra gli altri, a Paolo Cretella della Uil.

«Un Pd fuori dai salotti»

Giuseppe Ranù ha spinto il Pd «ad uscire dai salotti e ad aprirsi alla gente», così come Lucia Nicoletti ha auspicato di vedere «un partito di nuovo sul territorio». «Il ddl Calderoli - ha poi aggiunto - rappresenterebbe la fine della Sanità in Calabria. Per noi, già derubati dell’ospedale di Rogliano, sarebbe un’ulteriore beffa». Pino Capalbo ha invitato «all’unità le varie anime del Partito Democratico», criticando la comunicazione del governatore («Occhiuto fa un’ottima pubblicità e la sa vendere bene») e registrando che «Schlein non ha fatto ciò che aveva detto, vale a dire disfarsi delle correnti». Poi ancora: «Franz Caruso doveva essere qui, considerato che è il sindaco del comune capoluogo che sta portando avanti diverse battaglie contro l'autonomia differenziata. È punto di riferimento per molti sindaci e doveva essere invitato».

Tutti gli interventi sono stati critici con il Governo e l’amministrazione regionale, con Irto che è andato anche oltre: «Il presidente racconta una Calabria tutta sua, che non esiste. L’esempio è proprio l’Autonomia differenziata per la quale dice “no money, no party”. Bene, i soldi non ci sono. Che si fa? In campo nazionale a destra qualcuno parla del sud e della Calabria come della Germania dell’Est post-unificazione. Dicono che serva lo stesso slancio per portarsi al pari del Paese, ma i teutonici avevano Helmut Kohl, noi Roberto Calderoli».

Mimmo Bevacqua e Franco Iacucci, prima di cedere la parola a Chiara Braga che non ha lesinato critiche a Giorgia Meloni e ai partiti di governo, hanno fotografato le tre sfide del Pd. «Sono l’unità del Paese, le aree interne con la salvaguardia del territorio e la valorizzazione degli amministratori democrat - hanno chiosato -. Abbiamo inviato un messaggio a tutti i sindaci di centrosinistra, siamo contenti delle risposte in termini di presenza. Il ragionamento che proponiamo parte dal “libro bianco” presentato in Regione e allarghiamo il discorso alle battaglie che ci attendono».

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