Verso il voto

Il “centroqualcosa” di Iv e Azione: in Basilicata Renzi e Calenda vanno a destra con Bardi per mancanza di alternative

Renzi sbertuccia Pd e M5s e si schiera con il candidato di Fi, Fdi e Lega. Anche Calenda ripiega sul presidente uscente imposto da Tajani. Il campo largo è sempre più stretto

 

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di Enrico De Girolamo
18 marzo 2024
15:07
Da sinistra, Matteo Renzi, Vito Bardi e Carlo Calenda
Da sinistra, Matteo Renzi, Vito Bardi e Carlo Calenda

Doveva essere l’erede politico di Berlusconi, quello capace di coagulare un vasto elettorato moderato ma riformista, a destra ma non troppo. Invece è principalmente l’erede di se stesso, della sua epopea elettorale da sindaco di Firenze a segretario del Pd e presidente del Consiglio. Sulla bilancia nazionale il peso politico del senatore Matteo Renzi ormai è quasi irrilevante, eppure riesce sempre a essere al centro della scena.

C’è riuscito anche stavolta, annunciando che in Basilicata, nelle elezioni del 21 e 22 aprile, sosterrà il candidato del centrodestra, il presidente uscente Vito Bardi. Lo ha fatto ostentando insofferenza per il dilettantismo di Pd e M5s, che in poche settimane hanno dato l’ennesima prova di tafazzismo estremo, bruciando due candidati (l’imprenditore della sanità Angelo Chiorazzo e il chirurgo Domenico Lacerenza), per poi finalmente convergere su Piero Marrese, sindaco dem di Montalbano Jonico e presidente della Provincia di Matera.


«Noi in Basilicata sosteniamo Vito Bardi, che è un ex generale della Guardia di Finanza - ha detto Renzi a Monica Maggioni, durante In mezz’ora su Rai 3 -. Bardi è un centrista appoggiato dal centrodestra che ha governato bene la Basilicata o comunque è meglio dell’alternativa». Insomma, per Renzi è il meno peggio. Immaginiamo i salti di gioia di Bardi. Ma con il conferenziere di Riad ormai plasticamente posizionato nello schieramento di centrodestra, a festeggiare davvero sono probabilmente Schlein e Conte, che a questo giro faranno a meno anche di Azione, invitata alla porta per le continue bordate di Calenda contro dem e cinquestelle.

«Pd e M5s Ci vogliono morti come gli ebrei nelle camere a gas», ha commentato fuori dal seminato il consigliere regionale di Azione Marcello Pittella, ex presidente della Regione. Uno scivolone che lo ha costretto a chiedere scusa: «Giorni di stress e tensione emotiva hanno generato una ingiustificata e totalmente non voluta iperbole in un audio privato. Parole che ho usato per rappresentare il modo in cui, dopo aver governato la Regione per il centrosinistra con dignità e onore, siamo stati trattati - ha detto Pittella -. Sono profondamente dispiaciuto per l'accaduto e mi scuso con chi può essersi sentito offeso».

Dunque, alla fine, anche ad Azione non resta che ripiegare sul centrodestra e su Bardi. Ormai più che parlare di centrodestra o centrosinistra, Iv e Azione sono attestati sul “centroqualcosa”. Qualunque cosa.

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