I cinque quesiti referendari su cui gli italiani saranno chiamati ad esprimersi l’otto e il nove giugno sono oggetto di grande discussione perché abbracciano temi delicati quali il lavoro e la cittadinanza. Non mancano però le polemiche e non solo perché il centrodestra invita esplicitamente a non recarsi alle urne. Il Partito democratico denuncia uno spazio informativo insufficiente sulla tv di Stato urlando la propria indignazione. È il motivo che ha portato l’Europarlamentare Sandro Ruotolo a guidare una protesta all’esterno della sede Rai di Cosenza a cui hanno aderito i dirigenti provinciali e regionali dem.

Una protesta, evidenza Ruotolo, «contro il silenzio assordante di Palazzo Chigi che invita a non andare a votare e che ha un alleato che è Telemeloni, cioè la Rai».

Sandro Ruotolo

«Noi – continua l’europarlamentare dem – in questo momento siamo presenti davanti a tutte le sedi della Rai del nostro paese perché il diritto dei cittadini è quello di essere informati ma purtroppo questa Rai non è più la Rai tutti, è la Rai del governo, è uno strumento di propaganda che toglie diritti». Il discorso sull’affluenza ai referendum è centrale: «Siamo vicino al quorum, per cui insistiamo nel chiedere alla Rai di informare i cittadini; ci siamo quasi per questo referendum dell'8 e del 9 giugno. È un diritto avere i diritti, non è che si toglie qualcosa, si aggiunge qualcosa: siamo contro i licenziamenti ingiusti, siamo per costruire delle garanzie per chi va a lavorare, per la sicurezza sul lavoro, contro il precariato, siamo per la legge sulla cittadinanza».

«Abbiamo bisogno degli immigrati – spiega Ruotolo – ma li vogliamo invisibili, senza diritti. Pensate che nel 2100 secondo Eurostat, l'Italia senza gli immigrati sarà di 28 milioni di abitanti. È necessario garantire diritti a queste persone, non è che se andiamo a votare e votiamo per il cambiamento togliamo qualcosa, aggiungiamo diritti».

L’iniziativa “Spegniamo Telemeloni, accendiamo la democrazia” si inserisce nella mobilitazione nazionale promossa dal Pd per denunciare il blackout informativo sui Referendum. Secondo i dati AgCom diffusi dai dem, la Rai ha finora dedicato solo lo 0,62% degli spazi informativi alle consultazioni referendarie, una percentuale che conferma l’insufficienza del pluralismo informativo nel servizio pubblico.

«Questi dati non ce li siamo inventati noi – commenta Ruotolo – basta accendere il telecomando e vedere la televisione: non c'è informazione, eppure è un diritto dei cittadini che pagano il canone, non è la televisione privata della signora Meloni, è il servizio pubblico».

Un commento sulle parole di Larussa che ha inventato all’astensione? Ruotolo non ha dubbi: «È il sesto motivo: ci sono 5 referendum e 6 motivi per andare a votare: siccome Larussa ha detto di non andare a votare, noi dobbiamo andare alle urne».