Ambizioni e autopromozioni. Il centrosinistra fino a qualche tempo fa era convinto di poter ripartire dai Municipi per riconquistare dopo due elezioni perse, la guida della Cittadella. Alle ultime amministrative aveva infatti vinto ovunque: Cosenza, Catanzaro, Vibo, Corigliano, Rossano oltre Reggio Calabria che già governava. Per questo era convinto di poter schierarsi nella contesa elettorale se non proprio un partito dei sindaci, qualcosa di simile.

Qualcosa però negli ultimi tempi è andato decisamente storto e questo castello rischiando di cadere sotto i primi colpi di vento.

Catanzaro, Fiorita galleggia senza maggioranza

A Catanzaro Nicola Fiorita la maggioranza non ce l'ha mai avuta. Eletto con la famosa “anatra zoppa” ha provato a puntellare la sua maggioranza prima con il sostegno del gruppo di Antonello Talerico, poi con quello di Azione di Giovanni Donato. Tutti e due i tentativi sono durati però pochissimo e adesso il sindaco continua a galleggiare aggrappandosi al gruppo Misto, con tutte le incertezze che una navigazione del genere comporta.

Cosenza, crisi socialisti-Pd

Aria di crisi c'è anche a Cosenza, dove la maggioranza che sosteneva Franz Caruso sembrava solidissima. Al sindaco socialista sono state fatali però le alleanze delle amministrative che si celebreranno questa Primavera. Il Psi infatti ha fatto la voce grossa in provincia di Cosenza schierando una serie di sindaci che tutte hanno le carte in regola per la vittoria finale e mettendo in un angolo il Pd. In particolare e lo strappo più doloroso si è consumato a Rende dove il Pd ha scelto di non supportare Sandro Principe e si è schierato con un candidato civico, il Psi ha fatto l'esatto contrario.

Sarà stato un caso ma dopo qualche giorno in un attivo del circolo cosentino, Nicola Adamo, che da queste parti è un po' il verbo dei dem, ha mosso una serie di rilievi contro l'amministrazione e in particolare sulla gestione dell'urbanistica, guidata da Pina Incarnato. Il risultato? L'ultimo bilancio è stato approvato con soli 18 voti e nei corridoi di Palazzo dei Bruzi i nervi sono a fior di pelle.

Vibo, il bilancio passa grazie a Forza Italia

Il caso più clamoroso, però, si sta consumando a Vibo Valentia, non fosse altro che per l'estrema vicinanza del momento elettorale. Qui il consuntivo è stato approvato solo grazie ai voti di Forza Italia. Gli Azzurri hanno detto che non potevano fare diversamente visto che quel bilancio era frutto del lavoro della giunta precedente, ma non si sa se nel prossimo futuro saranno altrettanto generosi.

Il problema è che dall'esterno c'è chi sta picconando la maggioranza di Enzo Romeo per i propri interessi elettoralistici. Anche questo un classico nel Pd e un campanello d'allarme per il partito.

Reggio, il rimpasto più pazzo del mondo

Infine c'è Reggio Calabria dove è andato in scena il rimpasto più pazzo del mondo fra partiti (leggi Azione) che non sapevano di entrare in giunta, la formazione del sindaco che dice di non aver concordato nulla con Giuseppe Falcomatà, insomma un gran caos che non fa ben sperare nelle prossime elezioni per la gioia del solito Francesco Cannizzaro che si sente già la vittoria delle comunali in tasca.

Di fronte a questo marasma il Pd preferisce celebrare un congresso che non si sa bene quali scopi abbia. Il segretario uscente, e certamente rientrante, Nicola Irto parla di una tappa fondamentale per la costruzione dell'alternativa al centrodestra di Occhiuto. A parte la conferenza stampa dell'Unical non ci pare ci sia un dibattito così serrato, anzi. Se davvero si vuole costruire l'alternativa al centrodestra allora forse si dovrebbe iniziare a puntellare i presidi che già si occupa, si dovrebbero richiamare in molti alle proprie responsabilità perché il giochino di "non fa niente se si perde basta che io venga eletto” sta portando il partito ai minimi storici. In fondo i sindaci sono da sempre grandi elettori per le regionali. Qualcuno se ne vuole interessare?