È caccia ai 5 deputati furbetti del bonus da 600 euro, avviate inchieste interne

Sdegno unanime dai principali esponenti delle forze politiche: «Chiedano scusa, restituiscano i soldi e si dimettano»

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di Redazione
10 agosto 2020
08:35

A Montecitorio si è ufficialmente aperta la caccia ai 5 furbetti del bonus. Dopo la notizia, pubblicata dalla Repubblica, secondo cui alcuni deputati avrebbero chiesto e ottenuto il bonus da 600 euro mensili introdotto dal decreto Cura Italia per le partite Iva in difficoltà a causa del Covid, nei partiti si sono accesi i riflettori per scovare i 5 onorevoli.


Unanime lo sdegno espresso dai principali esponenti delle forze politiche che siedono in Parlamento. Ma, almeno per ora, nessuna traccia dei nomi, coperti dalla legge sulla privacy. Nel M5S, secondo quanto apprende l'Adnkronos, è stata avviata un'inchiesta interna per appurare se tra i 5 deputati ci siano dei grillini.

Le reazioni

Il primo a chiedere le dimissioni dei 5 presunti furbetti è il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, ex capo politico 5 Stelle: «Chiedano scusa agli italiani, restituiscano i soldi e si dimettano, se in corpo gli è rimasto ancora un briciolo di pudore».

Interviene con un duro comunicato anche il presidente della Camera Roberto Fico: «Questi deputati chiedano scusa e restituiscano quanto percepito»-


Per il segretario del Pd Nicola Zingaretti si tratta di una «vera vergogna».

«In qualunque Paese al mondo, tutti costoro si dimetterebbero», tuona il leader della Lega Matteo Salvini, mentre la presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni lancia una iniziativa social per scovare i 5 'furbetti': «Visto che l'Inps non fa i nomi per questione di privacy, invito ogni parlamentare a dichiarare '#Bonus Inps io no!'. In modo che i nomi emergano lo stesso, per esclusione».

Federico Fornaro di Leu invoca chiarezza: «È giusto che gli italiani conoscano i nomi dei 5 parlamentari».

Anche Forza Italia stigmatizza la vicenda con la vicepresidente della Camera Mara Carfagna, che parla di sistema bonus «sbagliato» perché «permette di richiedere e ricevere un sussidio anche a chi non ne ha assolutamente necessità».

Critiche al presidente dell'Inps Pasquale Tridico arrivano anche dal deputato di Italia Viva Michele Anzaldi: «Mandi una comunicazione ufficiale, faccia una conferenza stampa insieme al governo aperta a tutti i giornalisti, dica quale è il buco nella legge e quanti redditi alti hanno percepito il bonus, invece di sparare nel mucchio gettando discredito sull'intero Parlamento».

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