Irruzione di Morra all'Asp di Cosenza, Salvini e Meloni: «Si dimetta». Le altre reazioni

I leader di Fratelli d'Italia e Lega stigmatizzano l'episodio che ha visto protagonista il senatore negli uffici di Serra Spiga. I parlamentari Fdl in Commissione antimafia: «Inadeguato a fare il presidente». Graziano (Pd): «Chiarisca quanto accaduto»

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di Redazione
22 marzo 2021
12:35
Nicola Morra
Nicola Morra

Pioggia di polemiche sul senatore e presidente della commissione Antimafia Nicola Morra dopo l’episodio che l’ha visto protagonista ieri negli uffici del Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Cosenza. E non sono mancate le richieste di dimissioni da parte degli esponenti della destra, in particolare Giorgia Meloni e Matteo Salvini.

Meloni e Salvini: «Si dimetta subito»

«Il Presidente della commissione Antimafia Morra, lo stesso che non molto tempo fa insultò vergognosamente la memoria di Jole Santelli, si sarebbe presentato con la scorta negli uffici della centrale operativa territoriale dell'azienda sanitaria di Cosenza lamentandosi che alcuni suoi parenti non sarebbero ancora stati vaccinati. Per la stampa, a questo si sarebbero aggiunte offese di Morra al personale sanitario e richieste di identificazioni da parte della scorta nei confronti dei medici presenti. Una persona avrebbe avuto anche un malore a seguito del blitz». Così su Facebook il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, che ha aggiunto: «Andremo fino in fondo a questa vicenda e se tutto ciò corrispondesse al vero Morra farebbe bene a dimettersi immediatamente: un comportamento del genere è inaccettabile e indegno per qualsiasi rappresentante delle Istituzioni, figuriamoci per il Presidente della commissione Antimafia».


Sulla stessa linea d’onda il leader della Lega, Matteo Salvini, che su Twitter ha scritto: «Morra si dimetta, da tutto. Solidarietà ai medici colpiti».

Occhiuto: «Come ha potuto pensare di irrompere all'Asp?»

«Anche se ritiene che i suoi parenti siano gli unici ottuagenari calabresi che ancora non hanno ricevuto il vaccino, non si capisce come il senatore Morra abbia potuto pensare di irrompere, con metodi poco urbani e facendosi forte del suo ruolo, negli uffici del Dipartimento di prevenzione dell'Asp di Cosenza per lamentarsi dell'accaduto». Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, che si chiede: «I parlamentari non dovrebbero occuparsi dei problemi di tutti? O Morra crede che ad averlo eletto sia solo la sua famiglia? Esprimiamo solidarietà al personale sanitario per l'intimidazione subita, e anche agli agenti della scorta del presidente della Commissione Antimafia, costretti - loro malgrado - ad indentificare medici e infermieri dell'Asp di Cosenza. Morra dovrebbe chiedere pubblicamente scusa e, finalmente, lasciare un ruolo per il quale ha dimostrato in più occasioni di non essere adeguato». 

«Inadeguato a fare il presidente dell'Antimafia»

«Da 'uno vale uno' al 'lei non sa chi sono io' è una metamorfosi ormai consumata per il senatore Nicola Morra che, secondo quanto riportato dalla stampa, è stato protagonista di una vicenda che farebbe arrossire la peggiore casta della prima Repubblica». È quanto affermano i parlamentari di Fratelli d'Italia in Commissione antimafia Wanda Ferro, Antonio Iannone e Luca Ciriani, che proseguono: «È gravissimo che un parlamentare, eccedendo le proprie prerogative istituzionali, abbia fatto irruzione urlando nella centrale operativa in cui si gestisce la campagna vaccinazioni a Cosenza, interrompendo il lavoro del personale in una fase delicatissima, pretendendo di accedere a dati sensibili di natura sanitaria, e addirittura utilizzando gli uomini della sua scorta per identificare i presenti. La vicenda, denunciata dal dirigente del Dipartimento prevenzione dell'Asp di Cosenza, dimostra ancora una volta l'assoluta inadeguatezza di Morra a ricoprire il delicato incarico di presidente della Commissione antimafia. Rinnovando la richiesta di sue dimissioni, esprimiamo vicinanza ai medici e al personale sanitario, che per il duro e delicato lavoro che stanno svolgendo meritano di avere il sostegno dei rappresentanti istituzionali e non subirne gli abusi, e solidarietà gli agenti della scorta costretti a compiere atti che nulla hanno a che fare con i compiti di tutela della sicurezza del parlamentare».

Graziano (Pd): «Chiarisca quanto accaduto»

Sulla vicenda si è espresso anche il commissario regionale del Partito Democratico della Calabria Stefano Graziano: «Solidarietà al personale medico in servizio al centro vaccinale di Cosenza. Non è accettabile che si provi a scaricare sul personale medico, che da un anno lavora senza sosta nonostante le mille carenze, l'inefficienza organizzativa della campagna vaccinale che in Calabria stenta a decollare. Mi auguro che Morra chiarisca presto quanto accaduto ma soprattutto che la Regione, ormai ostaggio delle diatribe nel centrodestra, intervenga per tutelare la salute dei calabresi». 

Rosato (Iv): «L'ultima giravolta di Morra»

«Dal Parlamento che doveva essere aperto come una scatoletta di tonno a "Lei non sa chi sono io!". L'ultima giravolta è di Nicola Morra, senatore anti-casta, eletto con i 5 Stelle». Lo scrive su Facebook il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato. «Oggi lo stesso Nicola Morra che è stato eletto per cancellare i privilegi, irrompe con la scorta in un ufficio pubblico urlando perché qualche suo familiare non ha avuto quello che chiedeva. Vedremo quale giustificazione tirerà fuori questa volta - prosegue Rosato - ma chissà cosa avrebbe sentenziato il tribunale dei clic di Morra qualche anno fa leggendo un racconto del genere...».

Mirabelli (Commissione antimafia): «Grave usare il proprio ruolo in questo modo»

«Se fosse confermato l'episodio di cui sarebbe stato protagonista il presidente Morra sarebbe molto grave. Usare il proprio ruolo, e addirittura la scorta, per sollecitare interventi che nulla hanno a che fare col proprio mandato è un abuso inaccettabile soprattutto per chi, come chi presiede la commissione Antimafia, dovrebbe fare della correttezza dei comportamenti e del rispetto delle regole la propria bussola». Così il senatore Franco Mirabelli, capogruppo Pd in Antimafia e vice presidente dei senatori dem.

 

Intanto il presidente della commissione Antimafia ha annunciato che a breve caricherà sulla sua pagina Facebook un video in cui fornirà la sua versione dei fatti

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