Grandi spese

La Cittadella stile Versailles non basta: la Regione continua a sborsare più di mezzo milione all’anno per gli affitti

Decretata una spesa di 520mila euro per pagare i canoni di locazione delle tante sedi periferiche che ospitano uffici della Giunta. La storia della struttura inaugurata da Mattarella e celebrata da tutti i governatori (ASCOLTA L'AUDIO)

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di Pietro Bellantoni
13 gennaio 2023
06:29
La Cittadella regionale
La Cittadella regionale

È magnificente al punto di aver suggerito un paragone addirittura con la reggia di Versailles (Corriere della Sera). Eppure gli spazi della Cittadella di Catanzaro non bastano – meglio: non basterebbero – a ospitare tutti gli uffici della Giunta regionale, oggi guidata dal presidente Roberto Occhiuto. E questo malgrado a Reggio sorga un altro imponente edificio come Palazzo Campanella, la “casa” del Consiglio regionale.  

Un sacco di soldi

Così la Calabria, a ormai sette anni dall’inaugurazione ufficiale della mega struttura di Germaneto, costata più di 160 milioni di euro, continua a pagare un sacco di soldi per gli affitti delle sue tante sedi periferiche, sparse su e giù per la regione.


Una situazione che ha del surreale, considerato che l’opera progettata dall’architetto Paolo Portoghesi, di recente intitolata all’ex governatrice Jole Santelli, può contare su spazi enormi. Si estende su una superficie di 190mila metri quadrati, vanta 13 piani e al suo interno ospita sia gli uffici politici della Giunta (presidente e assessori) sia quelli burocratici. Oltre ai vari dipartimenti (13), qui hanno sede anche le strutture di commissario della Sanità, Stazione unica appaltante, Avvocatura regionale, Autorità di Audit, Aterp, Arcea e di tante altre ancora.

Le spese

Ma le articolazioni della Regione sono troppe anche per la reggia di Germaneto. Tant’è che il dipartimento Economia e Finanze, poche settimane fa, ha dovuto decretare un impegno di spesa di 520mila euro per il solo 2023. Soldi destinati a pagare gli affitti di «diverse unità immobiliari» adibite a uffici della Giunta regionale. Una cifra alla quale vanno poi aggiunti i costi relativi alle utenze di acqua ed elettricità delle singole sedi periferiche della Regione. L’operatività della Cittadella ha dunque abbattuto il costo complessivo degli affitti ma, evidentemente, non lo ha eliminato del tutto.

La storia del palazzo

E dire che la sede di Germaneto era nata, oltre che per dare finalmente una sede unica alla Giunta e al suo apparato burocratico, anche per mettere fine alle speculazioni legate agli immobili in uso alla Regione. Che sarebbe infatti arrivata a spendere più di sette milioni all’anno solo per pagare gli affitti a locatori privati.

L’iter dell’opera

La storia della Cittadella inizia nel 1987, con il primo bando per la costruzione della nuova sede, per un costo iniziale di 53 milioni di euro, alla fine lievitati fino a 160,5. Dopo diversi intoppi burocratici, è con il presidente Agazio Loiero che il progetto riparte in modo deciso, fino a trovare un’accelerazione durante il governo di Giuseppe Scopelliti. L’opera viene tuttavia tenuta a battesimo dal suo successore, Mario Oliverio, e inaugurata nel 2016 alla presenza del capo dello Stato, Sergio Mattarella. Il nuovo palazzo della Regione, secondo il presidente della Repubblica, avrebbe consentito «maggiore vicinanza, e dunque un più agevole coordinamento, tra i vari settori dell'amministrazione regionale, nella previsione che ciò comporti una migliore efficienza degli uffici e dei servizi».

Affitti scandalosi

Nel 2010, al termine di una visita ai cantieri, era stato lo stesso Loiero ad affermare che «pagare quattordici miliardi delle vecchie lire all’anno per gli affitti è uno scandalo». Scopelliti, due anni dopo, quantificò un risparmio di 9 milioni, tra affitti e servizi: «La nuova sede consentirà anche un guadagno in termini di efficienza ed efficacia, oltre a essere un’opera prestigiosa per l’intera Calabria». Più o meno la stessa idea di Oliverio, convinto che «la Regione sarà in grado di risparmiare circa 5 milioni di euro di affitti passivi. Un risparmio tale che permetterà all'ente di ammortizzare i costi in meno di un ventennio».

In realtà, conti alla mano, per pareggiare i conti serviranno, complessivamente, circa trent’anni. Senza contare gli affitti extra che la Regione continua a pagare.

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