«Il Sud non può restare ostaggio della burocrazia. Ogni freno imposto al progresso è un passo indietro per l’Italia intera». È il commento di Orlandino Greco, neo consigliere regionale eletto nella lista della Lega, dopoche la Corte dei conti ha negato il visto di legittimità alla delibera del Cipess sul Ponte sullo Stretto.

Un’opera che, secondo Greco, «non è solo cemento e acciaio: è un segno di fiducia, di riscatto, di futuro; è una visione, è dignità per un territorio che ha già pagato abbastanza immobilismo. È l’idea che il Sud possa finalmente essere collegato, non solo geograficamente, ma economicamente e socialmente, al resto del Paese e dell’Europa. Il Ponte è un grande attrattore internazionale, un volano di sviluppo, e rappresenta una delle più importanti sfide tecnologiche del nostro tempo: un simbolo di modernità e capacità italiana nel mondo».

La decisione dei magistrati contabili viene quindi vista da Greco come «un’invasione senza mezzi termini della giurisdizione sulle scelte del Governo. I burocrati possono rallentare, ma – conclude – non fermeranno il cammino di chi crede nel cambiamento e nell’abbattimento dei divari».