Un appello da professionista e figlio di questa terra: non abbiamo bisogno di eroi ma di lavoratori onesti, di programmazione rigorosa, di atti immediati. Basta con i proclami. Servono fatti
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Caro presidente Roberto Occhiuto; Pasquale Tridico; Francesco Toscano,
quando scrivo questa lettera, non lo faccio solo come cittadino calabrese. Lo faccio come educatore finanziario, come formatore, come uomo che da più di cinque lustri ha scelto di mettere la propria competenza al servizio delle persone comuni.
Ho camminato tra le piazze dei piccoli paesi, ho tenuto corsi in biblioteche polverose, ho parlato con giovani disoccupati, pensionati spaventati, famiglie che faticano a pagare le bollette. Non solo dal palco di un convegno blindato, ma seduto anche su sedie di plastica, a volte con il microfono gracchiante e il cuore in gola.
Ho visto con i miei occhi quanto sia profonda la distanza tra la politica e la gente. Quanto le parole, troppo spesso, pesino meno di un soffio di vento. E ho deciso, allora, di fare diversamente: di portare la complessità dell’economia dentro case semplici, usando linguaggi chiari, esempi concreti, soluzioni pratiche. Perché nessuno dovrebbe sentirsi escluso dalla conoscenza che salva: quella del denaro, del risparmio, della dignità economica.
Ma oggi, caro presidente, scrivo non per raccontarti chi sono. Scrivo per dirti che la Calabria merita di essere governata da chi sa ascoltare, ma anche da chi sa agire. Con metodo. Con professionalità. Con umanità.
Questa terra – la mia terra – è straordinaria. Ha il sole che accende l’olio d’oliva più buono del mondo, ha montagne che custodiscono segreti millenari, ha mari che potrebbero diventare laboratori di turismo sostenibile. Ma ha anche tanti, troppi giovani che partono. Non perché non amano casa loro, ma perché qui non trovano niente per cui restare. Né lavoro. Né speranza. Né risposte.
E allora ti chiedo: voglia tu essere il presidente che chiude il ciclo delle promesse e inaugura quello dei risultati misurabili. Un presidente che non parla alla gente, ma con la gente. Che non si limita a inaugurare opere, ma ne verifica l’efficacia. Che non considera la formazione un costo, ma un investimento strategico.
Io, da professionista, ti offro un pensiero semplice: senza educazione finanziaria diffusa, non c’è sviluppo reale. Non c’è inclusione. Non c’è futuro. Possiamo costruire nuove strade, ma se le famiglie non sanno gestire un bilancio, se gli imprenditori non conoscono le leve del credito o della pianificazione, quei lavori resteranno fragili, precari, destinati a spegnersi.
Immagina una Calabria dove ogni ragazzo, prima di lasciare la scuola, abbia imparato a leggere un contratto, a capire un mutuo, a risparmiare con consapevolezza. Dove ogni donna che apre un’azienda agricola sappia accedere ai fondi europei non per caso, ma per competenza. Dove ogni anziano sappia difendersi dalle truffe, perché informato, protetto, rispettato.
Questo non è un sogno. È una politica possibile. È una rivoluzione culturale che può partire da qui, proprio da questa regione che ha tanto sofferto ma che ha ancora una forza immensa nel suo popolo.
Ti chiedo, quindi, di governare con la concretezza del tecnico e la passione del figlio di questa terra. Di creare una cabina di regia per lo sviluppo economico locale, con esperti veri, trasparenti, indipendenti. Di non nominare i soliti direttori generali o dirigenti "4 stagioni"… come puoi pensare di risolvere un problema, se utilizzi le stesse risorse che hanno causato il problema?
Di avviare un piano regionale di alfabetizzazione finanziaria obbligatoria nelle scuole e nei centri per l’impiego. Di semplificare le procedure, di premiare il merito, di punire l’inefficienza.
Non abbiamo bisogno di eroi. Abbiamo bisogno di lavoratori onesti, di programmazione rigorosa, di atti immediati. Basta con i proclami. Vogliamo fatti. Entro sei mesi. Entro un anno. Misurabili. Visibili. Sentiti nella vita quotidiana.
Presidente, tu stai per prendere in mano non solo un mandato istituzionale, ma un patrimonio morale. La fiducia di chi non crede più. La speranza di chi resiste. L’amore di chi, pur soffrendo, continua a dire: “Questa è casa mia”.
Io, da educatore, da professionista, da calabrese vero, ti tendo la mano. Ti offro il mio know-how, la mia rete, la mia voce. Perché non basta governare. Bisogna rigenerare. Nella passata legislatura giace una nostra proposta sulla base del protocollo d'intesa sottoscritto con Anci… solo per ricordartelo.
Fai della Calabria un modello. Non di assistenzialismo, ma di autonomia consapevole. Di dignità. Di bellezza che produce futuro.
Ti aspettiamo. Non con ansia. Con speranza. E con la certezza che, se agirai con coraggio, non sarai solo il presidente della Regione. Sarai il simbolo di una rinascita.
Con affetto profondo e responsabilità.
*Docente ed educatore Finanziario - coordinatore Area Calabria Aief (Associazione Italiana
Educatori Finanziari)