«Faremo una campagna elettorale sui fatti», assicura Roberto Occhiuto. Il presidente dimissionario è pronto a sottoporre ai calabresi il consuntivo di quanto realizzato in questi quattro anni, com’è giusto che faccia, chi si ricandida e chiede ai calabresi fiducia.

Allora proviamo a fare un consuntivo di questa legislatura targata Occhiuto, con le sue luci e le sue ombre. Certamente la legislatura è stata caratterizzata da una grande voglia di riforme.

Acqua e rifiuti

La prima è stata quella dell’acqua e dei rifiuti con la nascita dell’agenzia regionale Arrical che di fatto ha tolto la competenza ai sindaci per assegnarli all’agenzia. La riforma era quantomai necessaria visto che la Calabria era l’unica regione d’Italia che non aveva un gestore unico del ciclo idrico. Questo ha per anni di fatto inibito l’accesso ai finanziamenti europei, spezzettato il servizio in una miriade di piccole imprese, reso problematici gli investimenti.

Arrical invece ha scelto che il gestore unico dovrà essere Sorical che si occupa di tutto il ciclo dall’approvvigionamento ai rubinetti delle case. La Regione ha faticosamente liquidato il socio privato (la multinazionale francese Veolià) e fatto uscire la società idrica dalla liquidazione. La riforma però è rimasta a metà perché dopo molti anni i sindaci hanno finalmente scelto il presidente del comitato di indirizzo. Solo che oggi, causa elezioni, il presidente Sergio Ferrari si è dimesso per candidarsi con il centrodestra. Nello stesso tempo la manifestazione d’interesse per individuare il direttore generale (momentaneamente ricoperto da Luciano Vigna) resta monca. Insomma per un bel po’ di mesi l’agenzia rischia di restare senza una guida, mentre tutta la parte sui rifiuti che verteva sul raddoppio del termovalorizzatore di Gioia Tauro è rimasta lettera morta.

Marketing territoriale

Occhiuto ha deciso di trasformare la Calabria film commission nella cassaforte di Calabria Straordinaria l’ampio piano di rilancio della reputazione della nostra regione. Non c’è iniziativa che non passo dalla commissione, presieduta dallo stilista AntonGiulio Grande, ma di fatto retta da Luciano Vigna. Inutile ripercorrere qui i tanti dubbi che hanno attraversato la Commission sull’opacità dei finanziamenti concessi e soprattutto sul ritorno degli investimenti sul territorio. Giusto a titolo di esempio riportiamo il reportage da noi realizzato sulle scenografie di Sandokan, costate ai calabresi 560mila euro. Resta un mistero la sedia, o le sedie, pagate 12mila euro e tanti affidamenti i cui destinatari non sono stati resi noti.

Turismo

Questa è la vera grande riforma realizzata dalla giunta Occhiuto che praticamente ha mandato via i privati da Sacal facendo acquisire alla Regione praticamente l’80% delle quote. Questo ha dato obiettivo slancio agli scali calabresi, soprattutto a quello di Reggio Calabria che ha moltiplicato il numero passeggeri. Adesso si sta procedendo ad un poderoso restyling dell'aeroporto dello Stretto, mentre investimenti corposi sono stati fatti anche su Lamezia Terme. Sono state messe in campo anche una serie di sinergie utili soprattutto con Ryanair, ma anche investimenti per abbattere i costi delle compagnie low cost accollandosi alcune spese. In questa direzione positivo anche il rilascio delle 300 licenze Ncc per migliorare la mobilità turistica.

Sanità

Servirebbe un libro per affrontare un tema così complesso. Occhiuto è stato il primo presidente nominato commissario ad acta. Non solo con la sponda del gruppo parlamentare di Forza Italia sono stati prorogati i Decreti Calabria per aiutare la regione a risollevarsi dal debito. Infine è stato nominato anche commissario per la realizzazione della rete ospedaliera calabrese. Su questo qualcosa si è mosso, nel senso che gli ospedali finanziati nel 2004 iniziano a muoversi, soprattutto quello della Sibaritide. Qualcosa si è mosso anche a Vibo, mentre nella Piana siamo ancora all’approvazione dei progetti. Per il resto non è cambiato molto rispetto al passato. Il nuovo ospedale di Cosenza, ad esempio, è ancora relegato alle chiacchiere, non c’è nemmeno un plastico orientativo pur essendoci il finanziamento. Occhiuto rivendica l’approvazione di diversi bilanci relativi a vecchie annualità da parte delle Asp di Cosenza e Reggio, ma la Corte dei Conti, soprattutto con riferimento a quest’ultima azienda, ha sollevato dubbi sulla attendibilità delle scritture. Anche l’imminente uscita dal piano di rientro, più volte annunciata, ancora non c’è stata. Azienda zero che avrebbe dovuto essere la centrale logistica della sanità calabrese non è mai effettivamente entrata in campo. Così l’organizzazione del servizio di emergenza/urgenza, ad esempio, è stato affidato all’Asp di Cosenza che ha acquistato una miriade di ambulanze, anche di seconda mano, ma quest’estate diverse postazioni del 118 ne sono prive. Sullo sfondo una graduatoria degli autisti che resta inspiegabilmente ferma. Altra novità di rilievo è stato il ricorso ai medici cubani per tamponare la carenza di sanitari. Una soluzione che però non può essere strutturale. Buona l’iniziativa di aprire la Facoltà di Medicina a Cosenza, mentre il tentativo di costruire un Policinico universitario ad Arcavacata ha spaccato la maggioranza e si è arenato.

Consorzi di bonifica

Anche qui c’è stata una grande riforma e si è passati da undici Consorzi ad uno solo. Gli agricoltori attendono però di poterne toccare con mano i benefici al netto delle economie di scala che promette di realizzare.

Ambiente

Anche qui molta buona volontà nella lotta per garantire un mare pulito. Si è partiti con l’accordo con la stazione zoologica Anton Dhorn e ritrovati tecnologici per monitorare il mare. Non si è pensato però a potenziare l’Arpacal che è l’agenzia deputata a queste cose. Sulla depurazione non si sono registrati grossi passi in avanti, nonostante il commissario nazionale alla depurazione Antonio Daffinà, avesse l’ufficio al settimo piano della Cittadella. Ma il commercialista vibonese si è fatto notare, soprattutto negli ultimi mesi, per ben altre attività. Anche nella lotta agli incendi c’è stato un passo indietro. Ogni tanto viene spolverato il vecchio slogan della tolleranza zero, ma il numero di incendi quest’anno è aumentato moltissimo rispetto lo scorso anno mentre di droni in cielo se ne sono visti pochi con la gara per il noleggio che è ancora al palo.