L’ultimo Consiglio regionale si è caratterizzato per le critiche della minoranza sul metodo seguito dal centrodestra per arrivare all’allargamento della giunta a nove e l’abolizione del referendum sulle modifiche allo statuto regionale. In particolare il Pd ha lamentato che la maggioranza procede “senza confronto su decisioni che riguardano il futuro di tutte le calabresi e di tutti i calabresi”.

Ascoltando il lungo intervento con cui ieri Roberto Occhiuto ha presentato le sue linee programmatiche si è avuto l’impressione che l’assenza di confronto non sia solo verso le minoranze, ma anche verso la stessa maggioranza. Non solo perché le urgentissime riforme istituzionali sono avvenute ben prima di insediare le commissioni, luogo deputato alla discussione dei provvedimenti di legge e sede in cui viene espresso dagli uffici competenti il parere tecnico-normativo, ma anche per i contenuti delle stesse linee programmatiche. Occhiuto in aula ha parlato di temi noti come il potenziamento degli aeroporti, il reclutamento dei cubani, il sistema dei droni, la riforma di acqua e rifiuti. Ma c’è stato anche un aspetto inedito ovvero lo sguardo verso i Paesi che si affacciano sulla sponda Sud del Mediterraneo.

Il presidente ha detto che questi Paesi avranno una crescita nei prossimi anni sensibilmente superiore a quella della vecchia Europa e la Calabria, che su questi Paesi si affaccia, non vuole subire questo fenomeno vuole piuttosto anticiparlo se non governarlo. Da qui l’idea di costruire in queste zone, a partire dalla Tunisia, dei Centri per l’impiego dove formare la manodopera che serve alla nostra industria, manodopera che in Calabria sarebbe scarsa.

Occhiuto ha detto che lo chiedono le associazioni di categoria e che qualcosa si è già fatto con il progetto “Oikos”, nato dopo la tragedia di Cutro attraverso il quale si è formata manodopera in edilizia come richiesto dall’Ance locale. Non solo. Il presidente ha detto che grazie al lavoro dell’assessore meloniano Antonio Montuoro si è avuto un finanziamento nell’ambito della cooperazione internazionale per la formazione di forza lavoro in Tunisia. Un progetto che ha intenzione di estendere anche grazie al contributo dell’altro assessore, sempre di Fdi, questa volta al Lavoro Giovanni Calabrese.

Le dichiarazioni di Occhiuto sono più che condivisibili, sul piano sociale ma anche su quello politico. Il presidente della giunta regionale da tempo batte sul tasto dell’allargamento del centrodestra ai diritti civili, seguendo quelli che sono i desiderata dei fratelli Berlusconi che vorrebbero una Forza Italia che si distingue in senso liberale dagli alleati del centrodestra. Anche dal punto di vista sociale è innegabile che stiamo vivendo un inverno demografico e che i paesi che si affacciano sulle sponde Sud del Mediterraneo potrebbero essere una soluzione. Da questo punto di vista allora Occhiuto sta facendo, ottimamente, il suo lavoro. Forza Italia, due giorni fa in una conferenza stampa dedicata al Decreto flussi ha rivendicato un altro approccio al fenomeno migratorio, spiegando che esiste una immigrazione buona e spesso necessaria per alimentare l’industria Il problema sono i suoi alleati.

Cosa ne pensa la Lega, che incarna la vicepresidenza, e Fratelli d’Italia di questo progetto? Entrambi della lotta all’immigrazione ne hanno fatto un punto elettorale. La Meloni ha voluto costruire in Albania dei Cpt per frenare questi flussi. È d’accordo sull’idea di Occhiuto di creare Cpi qualche chilometro più in là? Matteo Salvini, complice il periodo elettorale, in questi giorni è drastico sul tema. «L’Italia non può essere il campo profughi del mondo», ha detto il leader del Carroccio. Nel frattempo alla Camera il deputato Jacopo Morrone, il responsabile sicurezza del partito, e l’europarlamentare Silvia Sardone (che è pure vicesegretaria) lanciano la nuova proposta leghista sull’immigrazione: “La cittadinanza è una cosa seria”, è il titolo dell’iniziativa che ha l’obiettivo – si spiega – di rivedere in senso restrittivo i requisiti sia per i minori che per gli adulti. Insomma sul fenomeno nel Paese c’è un dibattito abbastanza serrato fra gli alleati.

In Calabria invece Lega e Fratelli d’Italia sembrano anestetizzati. Proprio dai due assessori meloniani passa il progetto di Occhiuto di recuperare manodopera. Forse gli alleati sono stati storditi dall’orgia di poltrone che da ieri sono a disposizione della maggioranza: due assessori, due sottosegretari e le varie presidenze di commissione. Un bottino cospicuo da spartire.

O forse la verità è un’altra. In fondo il centrodestra in Calabria non esiste, esiste solo Forza Italia che grazie al carisma di Occhiuto e Cannizzaro riesce ad ottenere il 30% dei voti. Gli altri partiti fanno solo da contorno e stando così le cose sia Lega sia FdI stenteranno a staccarsi da quel malinconico 8% che i calabresi continuano a tributare anche ad un partito che a livello nazionale si attesta al 30.