Nessun assessore vibonese nella nuova giunta regionale varata dal presidente Roberto Occhiuto. Un epilogo tutt’altro che imprevedibile – nella tornata del 5 e 6 ottobre la provincia aveva eletto un solo consigliere regionale, Vito Pitaro di “Noi Moderati “ – ma che sta comunque suscitando malumori e reazioni critiche nel mondo politico e nella società civile. Per molti si tratta dell’ennesima conferma di una marginalizzazione crescente del territorio vibonese, che invece nella scorsa legislatura poteva contare su ben quattro consiglieri regionali (De Nisi, Comito, Mammoliti e Lo Schiavo) e un assessore di origine vibonese, Rosario Varì. Oggi, invece, il territorio resta fuori dall’esecutivo, mentre altre realtà territoriali – come Locri – vedono una doppia rappresentanza in giunta.

Colelli (Pd): «Ribellatevi a chi rende questo territorio subalterno»

Tra i primi a intervenire, il capogruppo del Partito democratico nel Consiglio comunale di Vibo Valentia, Francesco Colelli, che ha affidato ai social un commento durissimo. «Un appello agli amici vibonesi di Forza Italia e del Centrodestra che, nel pieno delle nostre diversità, stimo e rispetto per il loro impegno politico: ribellatevi!», scrive Colelli. «A chi rende questo territorio subalterno. Vibo non avrà alcuna rappresentanza in giunta regionale, un territorio totalmente umiliato. Solo per rendere l’idea: la città di Locri avrà due assessori, la provincia di Vibo zero. Vergogna… Una provincia marginalizzata e abbandonata». Parole che riflettono un malcontento trasversale, condiviso anche da parte del mondo economico e associativo.

La Cna: «Scelta che penalizza un territorio strategico»

Anche la Cna territoriale di Vibo (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa) ha espresso «forte rammarico per l’assenza di rappresentanti vibonesi nella nuova giunta regionale», sottolineando come tale scelta «lasci perplessi e rischi di penalizzare un territorio che da anni contribuisce in modo significativo allo sviluppo economico e culturale della Calabria». La presidente territoriale Rosa Dumas ha delineato con precisione il peso economico e produttivo del Vibonese: «Vibo Valentia è molto più di una provincia: è un ecosistema produttivo vivo, articolato e strategico. Qui si concentra il maggior numero di strutture ricettive dell’intera regione, a conferma di una vocazione turistica consolidata e in continua espansione. Qui opera una filiera metalmeccanica di precisione che rappresenta un’eccellenza manifatturiera capace di innovare e competere a livello nazionale. Qui si sviluppa un sistema casa fiorente, fatto di artigiani e designer apprezzati a livello internazionale. A tutto questo si aggiunge un comparto agroalimentare di altissima qualità e il mondo dei distillati, che custodisce saperi antichi e li trasforma in prodotti di prestigio».

Per Dumas, l’assenza di un assessore vibonese «non è solo una questione di rappresentanza, ma una mancanza di visione. È il segnale di una Calabria che rischia di dimenticare uno dei suoi territori più vitali, produttivi e promettenti. La Cna auspica che nel prossimo futuro si possa rimediare a questa grave lacuna, riconoscendo a Vibo Valentia il ruolo che merita anche attraverso un assessorato dedicato. Non per rivendicazione, ma per giustizia. Perché la Calabria cresce solo se cresce tutta, e Vibo Valentia ha già dimostrato di essere pronta a fare la sua parte».

Comerci (Indipendenza): «Decisione vergognosa e incomprensibile»

Toni altrettanto duri arrivano dal Movimento politico nazionale “Indipendenza”, attraverso le parole del vicecoordinatore provinciale Enzo Comerci, che parla di «una mortificazione per tutto il territorio. Le elezioni regionali appena concluse – afferma Comerci – volute con determinazione, fino a rasentare la strafottenza, dal presidentissimo Occhiuto e dai suoi amici, hanno penalizzato fortemente il Vibonese con l’elezione, per il rotto della cuffia, di un solo consigliere a causa della scellerata legge elettorale». Comerci accusa il Centrodestra di aver ignorato completamente il principio dell’equilibrio territoriale nella formazione della giunta: «Se la politica avesse un senso, tale divario sarebbe stato colmato nella composizione della giunta. Invece, stando al varo avvenuto in data odierna, nessun vibonese fa parte del nuovo esecutivo regionale. Quello che si è consumato, quanto pare, nottetempo, ha mortificato tutti i vibonesi».

Comerci conclude poi con un attacco frontale ai vertici politici locali del centrodestra: «È veramente vergognoso che i dirigenti e le “autorità” politiche dei partiti del Centrodestra, che hanno portato una carrettata di voti alla causa dell’Occhiuto presidente, possano accettare questa assurda determinazione. Non è corretto, non è giusto, non è accettabile che un’intera provincia non venga rappresentata nell’organo esecutivo regionale, dove si decide il futuro della nostra gente».

Democratici e Riformisti: «Fallimento politico del centrodestra vibonese»

Durissima anche la reazione del gruppo consiliare “Democratici e Riformisti”, affidata alla capogruppo Alessandra Grimaldi, che parla di una decisione emblematica. «La scelta del presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di lasciare fuori dalla giunta regionale gli esponenti del centrodestra vibonese è emblematica – afferma Grimaldi –. Certifica il fallimento politico del Centrodestra nella provincia di Vibo Valentia, la cui mancanza di rappresentatività viene acclarata dallo stesso presidente Occhiuto, che oltre a ricoprire il ruolo istituzionale è il leader assoluto ed unico del Centrodestra regionale».