La segretaria del Pd e l’europarlamentare commentano lo stop della Corte dei Conti: «Sprecate immani risorse per un’opera inutile e certamente non prioritaria. Ci sono progetti più urgenti»
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«Abbiamo sempre detto che questa opera è inutile, vecchia e dannosa. Dopo quanto accaduto ieri chiediamo al Governo di agire responsabilmente e di fermarsi. Ci sono anche progetti più seri e urgenti, anche in Calabria e Sicilia. Del resto noi avevamo fatto un esposto sul Ponte con Avs e probabilmente alcuni dei nostri rilievi saranno stati fatti propri dalla Corte dei Conti». Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein in una conferenza stampa a proposito della bocciatura della delibera del Cipess sul Ponte sullo Stretto da parte della Corte dei Conti.
A farle eco Pasquale Tridico, europarlamentare, già candidato alla presidenza per la Regione Calabria per il campo progressista: «Un disastro annunciato. Il provvedimento con cui la Corte dei Conti ha negato il visto di legittimità al Ponte sullo Stretto e la registrazione della delibera Cipess di agosto scorso che approvava il progetto definitivo, certifica le forzature operate dal Governo Meloni e dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Matteo Salvini farebbe bene a dimettersi perché ha già sprecato immani risorse per un’opera inutile, certamente non prioritaria, e continua a distrarre risorse alla Calabria come riportato nella Legge di Bilancio vagliata dal Consiglio dei Ministri con cui cancellano interventi da 50 milioni di euro per la statale 106».
«Già nei giorni scorsi, durante un incontro con la commissaria europea per l’Ambiente, Jessika Roswall, e una delegazione dell’Europarlamento composta da esponenti del Pd e di Avs, avevamo espresso forti preoccupazioni sul progetto del Ponte. Lo avevamo definito un disastro annunciato, poiché viola le normative europee in materia ambientale, di appalti pubblici e di concorrenza. In questa nuova bocciatura, peraltro, c’è anche il nostro lavoro perché i magistrati contabili chiedono aggiornamenti sull’interlocuzione con la Commissione europea a seguito dei temi sollevati con un’interrogazione parlamentare presentata da me ed altri colleghi a gennaio scorso, ed utile a chiedere chiarimenti sulla conformità del progetto alle normative Ue e sulle carenze di studi approfonditi su rischi e impatti ambientali. L'intervento della Corte dei Conti adesso non fa altro che rafforzare le nostre posizioni e dimostrare quanto sia tracotante l’azione politica del Governo e di Salvini».
Orrico: «Fallimento politico e istituzionale»
«La bocciatura, da parte della Corte dei Conti, del Ponte sullo Stretto e le conseguenti scomposte reazioni del governo, sia a Roma che in Calabria, certificano alcuni punti. Innanzitutto l'inadeguatezza del progetto. D'altronde sono anni che cittadini, comitati e forze politiche come il Movimento 5 stelle denunciano, fra le altre cose, la violazione di norme europee e interne, procedurali e ambientali». Così la deputata Anna Laura Orrico, coordinatrice calabrese del Movimento 5 stelle.
«Secondariamente, si fa per dire - prosegue - la disfatta politica di un'opera propagandata come panacea di tutti i problemi delle disastrate infrastrutture calabresi che avrebbero meritato invece una visione complessiva differente, nonché soluzioni differenti. Infine, l'allergia per ogni tipo di regole e controlli di cui soffre chi ci governa che già lamenta le ingerenze dei giudici per il solo fatto che non si genuflettono ai loro desiderata annunciati in campagna elettorale con relativi posti di lavoro».
«La domanda, ora - conclude Orrico - è se qualcuno si assumerà mai la responsabilità di questo fallimento politico ed istituzionale e risponderà delle risorse fin qui spese per un cantiere inesistente».

