Consiglio regionale

I precari a supporto dei Comuni per il Pnrr, ok al progetto di legge. Occhiuto: «Con noi un altro racconto della Calabria»

Passa all’unanimità il provvedimento che ha come obiettivo anche il reinserimento nel mercato del lavoro professionisti qualificati con esperienza pregressa

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di Claudio Labate
20 febbraio 2023
20:50

«Oggi siamo qui non per merito del presidente ma siamo qui a discutere questa legge proprio per l'iniziativa dei consiglieri regionali». Il presidente della Regione rende merito alla sua maggioranza per una legge – quella relativa a “Misure urgenti per le attività di affiancamento nell'attuazione del Pnrr e dei fondi Sie” – che per Roberto Occhiuto dimostra come il governo regionale ha inteso «evitare ciò che è stato fatto in passato, quando si facevano short list, quando si facevano bandi invece di asciugare questo bacino, che invece aumentava».

Il riferimento è anche al mondo della sanità: «invece di bandire nuovi concorsi abbiamo dato mandato di scorrere la graduatoria che c'era, e di prorogare i contratti di quelli che avevo lavorato nel sistema quando era possibile utilizzarli».


La legge 108 del luglio 2021, prevede che al fine di assicurare l’efficace e tempestiva attuazione degli interventi del Pnrr, le amministrazioni Centrali, le Regioni, e gli enti locali, possono avvalersi del supporto tecnico-operativo assicurato da società a prevalente partecipazione pubblica, rispettivamente, statale, regionale e locale e da enti vigilati. In tale ambito, è prevista l’attivazione di una serie di azioni di rafforzamento amministrativo in termini di assistenza tecnica e supporto operativo all’attuazione dei progetti Pnrr, di cui potranno beneficiare sia le amministrazioni centrali titolari di interventi, sia le amministrazioni territoriali responsabili dell’attuazione dei singoli progetti.

Per la realizzazione delle attività la Regione Calabria, nella proposta di legge si fa riferimento ai soggetti rientranti nella graduatoria generale dei lavoratori in possesso dei requisiti previsti dalla Legge Regionale n .12/2014, mediante il reinserimento nel mercato del lavoro, dei lavoratori qualificati con esperienza pregressa.

«È giusto farlo – ha ribadito Occhiuto -, ma lo stiamo facendo anche perché, e non mi riferisco solo a questi lavoratori della legge 12, ma a tutti i precari della Regione, perché purtroppo il tessuto amministrativo della burocrazia regionale in Calabria è costituito soprattutto da queste persone. Quando mi sono insediato ho verificato che sul 1800 dipendenti della Regione soltanto il 25%, stava a Germaneto gli altri stavano nelle sedi decentrate. Eppure l'85% delle pratiche amministrative si fanno a Catanzaro. Ho dato subito mandato ai direttori generali di evitare ulteriori spostamenti. Se non fosse per queste persone che lavorano come precarie, oppure lavorano attraverso l'assistenza tecnica, molte delle pratiche amministrative che vengono svolte in Regione non sempre sarebbe possibile svolgerle. Allora ho ritenuto fosse giusto farsi carico di questa necessità e continuare nel modo in cui stiamo cercando di continuare, a volte anche con errori che purtroppo rappresentano, con i ritardi, un danno collaterale».

In questo caso Occhiuto si riferisce al Formez che non è riuscito a svolgere tutte quante le procedure nei tempi previsti: «Però abbiamo cercato di fare un altro racconto della Calabria, non attraverso le parole, ma attraverso azioni concrete, quelle che vi sto descrivendo e anche quando approviamo e poi esaminiamo leggi come queste, non bisogna alimentare speranze e illusioni».
Parole che sono state contestate in qualche misura da Mammoliti (Pd), Tavernise (M5S), Laghi (dMp) e Bruni (Misto), ma che ha trovato l’unanimità in fase di votazione.

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