L’ex sindaco torna da Roma con la candidatura ma sui social c’è chi l’accusa di aver fatto una scelta antimeridionalista: «Il Carroccio guarda all’intero Paese, Matteo l’ha dimostrato». Su Vannacci: «Ha le sue idee, che non sono le mie»
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Maria Limardo e Matteo Salvini
«Ancora non avevo visto da vicino il plastico del Ponte… sono rimasta sinceramente impressionata per la grandiosità dell’opera, che quando sarà realizzata determinerà inevitabilmente ricadute generazionali in termini di sviluppo». Parte dal plastico del Ponte sullo Stretto il racconto di Maria Limardo, ex sindaco di Vibo, fino a un anno fa punto di riferimento in città di Forza Italia insieme al suo mentore, il parlamentare Giuseppe Mangialavori, ma ora candidata alle regionali del 5 e 6 ottobre con il Carroccio. Limardo ha raggiunto ieri Salvini al ministero, dove ha firmato il suo impegno elettorale.
A proposito, Mangialavori che ha detto? Lo sapeva che si sarebbe candidata con la Lega?
«No, no, no… Ho un bel rapporto con l’onorevole, ma chiaramente le strade politiche sono diverse, ognuno va per la sua».
Non è che si è voluta vendicare del fatto che Forza Italia non l’abbia ricandidata a sindaco di Vibo? Ora lo può dire come sono andate davvero le cose…
«Diciamo che non ho avvertito grande entusiasmo verso la mia ricandidatura e questo naturalmente mi ha indotta fare un passo indietro. Ma Mangialavori è stato sempre il mio principale sponsor. Quindi non posso che ringraziarlo ancora per avermi concesso l’onore e l’onere di fare il sindaco di Vibo».
Vabbè, capitolo chiuso, ora fa parte della Lega. Come è andata a Roma?
«Torno dal ministero piena di orgoglio per il fatto che Salvini abbia voluto me per siglare questo patto tra la città di Vibo Valentia e la Lega. È vero, adesso è un’altra storia, ma mi muovo sempre con coerenza all’interno del mio percorso politico, della mia militanza a destra. Non mi sono spostata da questo baricentro, da queste dinamiche che restano nel centrodestra». Continua a leggere su Il Vibonese