Il candidato al fianco di Tridico, capolista dem Circoscrizione Nord, attacca gli avversari: «Dal presidente della Giunta, agli assessori, fino all’Amministrazione provinciale di Cosenza e alle Asp, tutto sembra ruotare attorno a un solo copione: raccattare voti a ogni costo»
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«In Calabria stiamo assistendo a uno spettacolo indegno: le donne e gli uomini del centrodestra stanno trasformando le istituzioni in strumenti di pura propaganda, riducendole a bancomat elettorali. È in corso un utilizzo forsennato e spregiudicato delle funzioni pubbliche, piegate a interessi di bottega e a tornaconti personali». Così Giuseppe Mazzuca, candidato al Consiglio regionale al fianco di Pasquale Tridico, capolista Pd circoscrizione Nord Calabria.
«Dal presidente della Giunta regionale del centrodestra, agli assessori, fino all’Amministrazione provinciale di Cosenza e alle Asp, tutto sembra ruotare attorno a un solo copione: raccattare voti a ogni costo. Concorsi banditi all’ultimo momento, nomine conferite in fretta e furia, trasferimenti pilotati, inaugurazioni farlocche: è un susseguirsi di favori e privilegi in cambio di consenso», continua l’esponete dem cosentino.
Mazzuca prosegue sostenendo che «il rischio è concreto e grave: quello di un inquinamento della competizione elettorale attraverso pratiche che richiamano il voto di scambio. Tutto questo è intollerabile. Le istituzioni non possono essere sfregiate e asservite agli appetiti elettoralistici, tanto più durante una campagna elettorale. La legge, ma prima ancora l’etica politica, impongono che chi è candidato – a partire dal presidente della Regione e dal presidente della Provincia di Cosenza, entrambi espressione del centrodestra – si limiti all’ordinaria amministrazione, sospendendo dalle rispettive deleghe, sino al termine della competizione elettorale, gli assessori candidati».
«Sappiamo bene che questa classe dirigente di centrodestra difficilmente rispetterà le regole della correttezza istituzionale e continuerà a utilizzare mezzi e risorse pubbliche come merce di scambio, approfittando dello stato di bisogno di tante famiglie calabresi. Ma noi non lo permetteremo: nelle prossime ore chiederemo alle autorità competenti di vigilare e di impedire ulteriori abusi che piegano le istituzioni a fini elettorali».
«La Calabria non può e non deve diventare un Far West elettorale in mano a predatori senza scrupoli».