Pasquale Tridico, candidato alla presidenza della Regione Calabria per il centrosinistra, ha presentato il suo programma a Frascineto. Ha puntato il dito sulle carenze infrastrutturali e sulla sanità, proponendo soluzioni concrete per la regione. Il suo obiettivo? Un futuro fatto di connessioni e valorizzazione del territorio.

Il tour elettorale di Pasquale Tridico fa scalo a Frascineto, comune dell'area arbëreshë, lanciando un messaggio, quello cioè che la politica, per essere efficace, deve tornare a essere un servizio per il territorio, un'arte del fare che parte dall'ascolto e dalla comprensione profonda delle realtà locali. Nel suo discorso a Frascineto, Tridico ha puntato il dito proprio su questo divario, proponendo una soluzione coraggiosa e pragmatica. «La Calabria non è collegata al suo interno - ha dichiarato con forza - non colleghiamo le aree interne con le aree costiere, non colleghiamo l'est con l'ovest».

Una affermazione che analizza, secondo Tridico, un problema cronico che strangola l'economia e la vita sociale della regione. La sua personale visione, riferendosi al Ponte sullo Stretto, non è quella di un'opera faraonica e disconnessa dalle priorità ma di un grande piano infrastrutturale che metta in rete il territorio conurbando le diverse aree soprattutto quelle più interne. La la sua ambizione va oltre i confini regionali. Il suo sogno, dichiarato nel programma e ripetuto nella piazza della cittadina arbereshe, è un triangolo ferroviario veloce che colleghi Reggio Calabria, Bari e Napoli, creando un'asse di sviluppo e integrazione che possa finalmente "federare il mezzogiorno" e superare le logiche campanilistiche attribuendo alla stessa una visione strategica attraverso una politica che pensa in grande ma con i piedi ben piantati per terra. Ma la proposta politica di Tridico non si limita alle grandi opere.

La sua forza, come ha sottolineato nell’incontro, risiede nel contatto diretto con la gente facendo espresso riferimento ai diversi sondaggi che lo porrebbe in svantaggio: «Io sono sicuro che a questa gente nessuno ha chiesto sondaggi» ha affermato con un misto di indignazione e orgoglio quasi invitando anche gli altri a scendere dal piedistallo e a confrontarsi con la realtà quotidiana. L'entusiasmo che Tridico ha trovato nelle piazze Firmo e Acquaformosa, prim’ancora che in quella di Frascineto, è, secondo lui, il vero barometro del consenso.

Il professore ha contrapposto la sua politica delle piazze a quella che definisce la «luce psichedelica» dei social media e delle campagne basate sull'immagine con un chiaro riferimento al più autorevole dei competitor Occhiuto:«Voglio scendere nelle piazze e ascoltare questa gente - ha detto – con storie di ordinaria difficoltà come, ad esempio, la mancanza di un medico di base ad Acqua Formosa e Longobucco oppure la lotta quotidiana per arrivare a fine mese o la mancanza di opportunità per i giovani. Questi non sono problemi di una minoranza ma di una Calabria che vuole riscatto».

Un altro punto centrale del suo programma, per come ampiamente illustrato, è la valorizzazione delle aree interne. Tridico non le vede come luoghi di spopolamento ma come scrigni di tesori da riscoprire. E la chiave per questa riscoperta è la cultura. Con l'annuncio dell'assunzione di 3.000 operatori culturali, ha lanciato un segnale forte, sfruttando la cultura come motore di sviluppo e non un lusso. Attraverso questi nuovi innesti, l'obbiettivo è far rivivere i siti archeologici, le tradizioni e il turismo religioso, un settore che, secondo Tridico, in Calabria ha un potenziale immenso. In aree come quella arbëreshë, dove le tradizioni, la lingua e la storia sono ancora vive, questa politica potrebbe fare la differenza. Mettere in rete queste comunità con politiche culturali mirate trasformerebbe il loro patrimonio in una fonte di ricchezza per tutta la regione, attirando visitatori da ogni parte del mondo.

In sintesi, la visita di Pasquale Tridico a Frascineto è stata una vera e propria dichiarazione di intenti. È la proposta della politica di centrosinistra che cercherà, se eletta, di risolvere i problemi concreti, ascoltando la voce dei cittadini e senza paura di scommettere sul futuro della propria terra, un futuro che passa per le infrastrutture, la cultura e, soprattutto, il cuore della gente.