La denuncia della coalizione di Principe a un professionista additato perché avrebbe procacciato voti tra i suoi pazienti provocano la reazione dello schieramento di Ghionna: «Sono loro ad avere confidenza con queste prassi. Nelle loro liste molti conflitti d’interesse»
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Dopo le accuse arrivate dalla coalizione riformista che sostiene Sandro Principe e rivolte a un medico che avrebbe chiesto voti per un candidato a sindaco di Rende facendo leva sulle condizioni di disagio dei proprio pazienti, non tarda ad arrivare la risposta dello schieramento di Marco Ghionna, espressione del centrodestra. Le sue liste (Futuro, Rende Azzurra, Noi Moderati, Fratelli d’Italia, Prima Rende e La Rende che vuoi) affidano la replica a una nota: «Sono tanto gravi quanto prive di fondamento le dichiarazioni contenute nel comunicato diffuso dai rappresentanti delle liste a sostegno di Sandro Principe», esordiscono.
«È vero – continua la nota – che ognuno al proprio cuor l'altrui misura e forse queste persone hanno fin troppa confidenza con vecchi metodi e vecchie prassi che ora vogliono addebitare ad un integerrimo professionista che nella sua lunga carriera mai è stato sfiorato da una semplice ombra. Non pensavamo che il dibattito politico potesse scadere al punto da gettare gratuitamente fango su una persona per bene per nascondere il nulla delle argomentazioni di una coalizione che ha l'autocelebrazione di una sola persona come unico punto di programma».
Per i rappresentanti delle liste di centrodestra «forse la stretta vicinanza alla coalizione di noti diffamatori seriali li ha troppo influenzati, ma sarebbe meglio se costoro si concentrassero sulle proposte da presentare ai cittadini e magari prima di lanciare accuse guardassero la trave nel loro occhio. In particolare sul comportamento che stanno tenendo diversi loro candidati che pensano di poter fare leva sul loro ruolo all'Asp di Cosenza. Ancora; questi rappresentanti dovrebbero fare più attenzione sui tanti conflitti di interesse presenti nelle loro liste che abbiamo già avuto modo di rilevare e che stigmatizziamo con decisione».
Lo schieramento di Ghionna offre poi «piena e incondizionata solidarietà» al medico chiamato in causa «al quale saremo vicini in ogni iniziativa volesse intraprendere a tutela della sua onorabilità. Il fango, i ricatti e i tentativi di intimidazioni propri di un certo vecchio modo di fare politica non ci fermeranno di certo».