VIDEO | L'unico consigliere regionale che rappresenta il territorio chiarisce la sua assenza al vertice del 3 dicembre in Prefettura e rivendica un approccio «concreto» alla crisi sanitaria. Poi difende Occhiuto, elogia Alecci («più siamo meglio è») e si rivolge ai vibonesi: «La vostra pazienza è finita, lo so, ma fidatevi»
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«Non amo i selfie né i social. Non sono un influencer, faccio politica come so fare, in modo concreto. Lascio ad altri le passerelle, l’esibizionismo. Io cerco di portare a casa risultati». L’unico consigliere regionale vibonese, Vito Pitaro (Noi Moderati) risponde così alle polemiche politiche per la sua assenza al vertice sulla sanità vibonese tenutosi il 3 dicembre scorso in Prefettura. Polemiche che lui definisce «sterili», perché — sottolinea — «semplicemente non sono stato invitato».
Nonostante ciò, spiega di aver comunque preso parte a un incontro informale con alcuni sindaci per discutere delle criticità sanitarie: «Tutto si può dire salvo che io non mi occupi dei problemi di questa provincia. In questi mesi ho girato tutti gli ospedali, parlato con il presidente della Regione, con i commissari dell’Asp, con i direttori, con tantissimi medici e operatori sanitari».
«Lavoro ai fatti, non alle foto»
Pitaro, dunque, rivendica un metodo lontano dai riflettori: «Io mi occupo delle cose come so fare, in modo fattivo e concreto. Che partecipi o meno a una riunione è secondario: ciò che conta è portare avanti soluzioni».
Sulla commissione straordinaria che guida l’Asp di Vibo, il consigliere non ha dubbi: «Il suo operato è positivo. Bisogna però distinguere tra l’azione della commissione e i problemi strutturali che la sanità vibonese trascina da anni. Non possono essere loro il capro espiatorio».
La difesa del presidente Occhiuto
Chi non lo conosce potrebbe pensare che sia molto scomodo per lui, capace di raccogliere alle ultime elezioni 12mila preferenze (la metà nel Vibonese), condividere la stessa parte politica del presidente Occhiuto, considerato da molti il responsabile della debacle sanitaria vibonese. E invece no, Pitaro replica senza fare una piega: «Non sono affatto imbarazzato a far parte della maggioranza di centrodestra. I dati dicono che sulla sanità vibonese sono arrivati circa due milioni e mezzo in più. La situazione è complessa e non si spiega in un’intervista, ma nell’assemblea pubblica di Vibo conto di chiarirla ai cittadini». L’incontro a cui si riferisce è quello organizzato oggi (ore 16.30) da Ali di Vibonesità al Convitto Filangieri.
Difende il governatore anche quando si sostiene che abbia evitato di presentarsi a Vibo: «Assolutamente no. Alla riunione in Prefettura ha partecipato il subcommissario Esposito, figura pienamente competente sui tavoli tecnici. Occhiuto ha a cuore la sanità vibonese».
L’incontro dei sindaci alla Cittadella
Intanto, questa mattina, i sindaci vibonesi incontreranno il subcommissario alla sanità alla Cittadella di Catanzaro. Pitaro non sarà presente: «È giusto che siano i sindaci, nell’ambito della Conferenza dei primi cittadini, a portare avanti il confronto. Il fatto che io non ci sia non significa che non mi occupi di sanità».
Apertura alle opposizioni
Pitaro butta acqua sul fuoco anche quando cerchiamo di provocarlo sul protagonismo di Ernesto Alecci, consigliere regionale Pd di Soverato che ha allungato la sua sfera di influenza sui dem di Vibo (in Consiglio comunale “controlla” un gruppo di maggioranza, Democratici e riformisti) e potrebbe fargli ombra essendo, nei fatti, il secondo consigliere regionale “vibonese”: «Bene che se ne occupi della sanità di Vibo, invito anche altri consiglieri a farlo. Più siamo, meglio è».
«In arrivo concorsi e nuove assunzioni»
Insomma, fare breccia nel suo approccio “democristiano” è quasi impossibile. Tanto che, sempre sulla sanità, annuncia roboanti novità: «Sono in partenza concorsi che porteranno nuovi medici, infermieri, operatori socio-sanitari e anestesisti a Vibo. È stata avviata anche una convenzione con l’ospedale di Catanzaro. La commissione straordinaria sta lavorando e io sono fiducioso».
Infine, si rivolge all’unico interlocutore con il quale davvero gli interessa comunicare: «Ai cittadini non posso chiedere pazienza, perché ne hanno già avuta tanta, ma fiducia sì. Le cose cambieranno. L’obiettivo è dare al Vibonese una sanità all’altezza delle altre province e portare la Calabria al livello delle regioni più avanzate».




