Istituzioni contro

Scontro con Occhiuto, Caruso butta altra benzina sul fuoco: «Il centrodestra attenta alla democrazia»

Il sindaco di Cosenza alza ulteriormente il livello della polemica con il presidente della Regione richiamando anche temi nazionali come l’Autonomia differenziata. Ma poi torna sul tasto dolente: l’accusa del governatore rivolta ai Comuni per il mare sporco

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di Redazione
8 luglio 2023
13:58
Da sinistra, Roberto Occhiuto e Franz Caruso
Da sinistra, Roberto Occhiuto e Franz Caruso

«Da Roma a Catanzaro è in corso un vero e proprio attentato alla democrazia italiana da parte di un centrodestra che, escluse piccole frange, sta portando avanti un’azione politica, propagandistica e legislativa, volta a minare, soggiogare ed eludere la volontà popolare e dei suoi organi rappresentativi segnando un forte arretramento nel campo dei diritti e della libertà». È quanto afferma il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, alzando il livello dello scontro la Regione che è deflagrato intorno alla questione del mare sporco.

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E aggiunge: «Prova ne sono, per fare pochi esempi, con riferimento al Governo del Paese, la sciagurata Riforma del leghista Calderoli sull’autonomia differenziata e il cosiddetto Decreto Cutro, mentre, scendendo alla nostre latitudini, dove in particolare sono sotto assedio i sindaci, basta ricordare la modifica del comma 3 dell’art. 5 della L.R. 55/2006 con cui il Consiglio Regionale avoca a se tutti i poteri di fusione dei Comuni e l’ultimo attacco, frontale e diretto, ai primi cittadini calabresi del Governatore Occhiuto ai quali, il Presidente della Regione imputa gravi colpe rispetto alla cattiva gestione della depurazione in Calabria».


Anche Succurro nel mirino di Caruso

Secondo Caruso, «si sta delineando la volontà di una parte politica, arrogante e tracotante, che vuole essere egemone e predominante, e che opera a tal fine, soprattutto in Calabria, per conquistare le ultime postazioni non ancora occupate a discapito delle popolazioni e dei diritti sanciti nella nostra Carta Costituzionale». Poi, come se non bastasse la carne già al fuoco, torna sull’elezione di Rosaria Succurro alla guida dell’Associazione dei Comuni: «Anche quanto accaduto per l’elezione del presidente di Anci Calabria, in cui è entrata a piede teso la politica partitica della Regione Calabria, è un segnale preoccupante che deve farci riflettere per ostacolare il disegno infausto di chi vuole padroneggiare a scapito delle regole democratiche, della rappresentatività dei territori e della volontà dei cittadini. Ed, infatti, il silenzio assordante proveniente dalla Presidente Anci Rosaria Succurro sulle accuse che il Governatore Occhiuto ha rivolto ai sindaci calabresi, indicandoli quali responsabili della sporcizia del nostro mare in maniera del tutto strumentale e demagogica, è allarmante. Ancor di più lo sono le poche battute, imbarazzate e confuse, rilasciate dalla stessa presidente Succurro incalzata da un giornale locale, in cui giustifica il suo compagno di partito, Roberto Occhiuto, fratello del suo ex sindaco che la volle assessore al Comune di Cosenza, parlando sole delle difficoltà economiche dei Comuni e chiedendo l’ennesimo tavolo tecnico sulla depurazione alla Regione. In merito, peraltro, occorre ricordare agli immemori che durante il percorso di istituzione di Arrical ( a cui compete la gestione anche del ciclo integrato delle acque di cui la depurazione è parte) solo grazie ad un manipolo di sindaci, compreso il sottoscritto e senza alcun contributo del sindaco di San Giovanni in Fiore, oggi presidente di Anci, si è riusciti a modificare l’impostazione iniziale che voleva, anche in questo caso, estromettere i Comuni dalle decisioni relegando la loro funzione a meri fatturatori. Davanti a questo scenario dispotico e prepotente è del tutto evidente che occorre stringere le fila e combattere insieme, quanti credono nei principi costituzionali e portano avanti una politica a servizio della collettività, per ostacolare e fermare un disegno sciagurato che mina le fondamenta del nostro Paese e che ci farebbe precipitare nell’incertezza, nell’approssimazione e nel caos».

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