L’eurodeputato calabrese in aula al momento del voto: «L'Ungheria di Orban non è un paese sicuro. Ha vinto la democrazia contro i regimi»
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Con un finale al cardiopalma la Plenaria di Strasburgo ha salvato Ilaria Salis dalle carceri ungheresi per un presunto pestaggio a neonazisti approvando con un solo voto di scarto, 306 sì e 305 no, l'immunità a suo favore. L'ex docente milanese ha accolto il responso dell'aula a scrutinio segreto alzandosi, con il pugno chiuso, tra gli applausi, gli abbracci e i baci dei colleghi. Su tutti Mimmo Lucano, suo “compagno” di banco, presente in aula al momento del voto, il quale le ha consegnato un mazzo di fiori.
«Il Parlamento europeo ha ribadito apertamente ciò che chiunque abbia un briciolo di onestà intellettuale non dovrebbe negare – ha detto il sindaco di Riace - che l'Ungheria governata da Viktor Orbán non è un paese sicuro, in cui vigono leggi e procedure democratiche. Il Parlamento europeo, negando la possibilità di un ingiustissimo processo a Ilaria Salis ha semplicemente fatto il proprio dovere di presidio e tutela dell'ordinamento democratico europeo. Io e Ilaria, in questi ultimi anni, siamo stati legati non solo dalla condivisione degli stessi ideali di libertà, giustizia sociale, pace e riscatto per gli ultimi della Terra, ma anche da un disegno persecutorio passato per via giudiziaria».
Per Lucano si tratta di «Un disegno che attacca e prova a mortificare proprio chi non si arrende e lotta ostinatamente per una società libera da mafie, fascismi e sopraffazioni di ogni natura. Quindi, un anno e mezzo fa, mentre la nostra concittadina Ilaria Salis subiva sotto i nostri occhi una palese violazione della sua dignità e dei suoi diritti costituzionali, il governo Meloni, che aveva il dovere di tutelarla, nicchiava e strizzava l'occhio al regime ungherese, degno modello della nostra destra al potere».
«La stessa destra – ha rimarcato l’europarlamentare - e lo stesso governo (garantisti sempre, ma “fino a un certo punto”, tanto per citare le loro tristi battute) che oggi, alla notizia del riconoscimento delle sacrosante tutele a Ilaria Salis, gridano allo scandalo inferociti. Gli italiani e le italiane, eleggendola al Parlamento Europeo, hanno semplicemente applicato i principi di moralità e giustizia che la nostra Costituzione riconosce e salvaguarda; a Strasburgo, oggi, non abbiamo fatto altro che rinnovare e rafforzare questi principi».