Solo qualche giorno fa Davide Tavernise, ex capogruppo del Movimento 5 Stelle in Regione nella passata consiliatura, mandava un messaggio «a tutti quelli che in questi anni mi hanno scritto: “trovati un lavoro; guadagna 10mila euro al mese; quando perde la poltrona è rovinato!». Allegando una foto in cui era concentrato a raccogliere olive, dedicava quel post social «a chi ha provato a distruggere nel tempo i miei sogni, i miei ideali, le mie speranze».

«A loro - aggiunse - rispondo che solo nei momenti come questi, quando il sacrificio e il sudore ti accompagnano capisci nella vita cosa fa la differenza. Nella vita la differenza la fa la sofferenza, e negli anni è diventata la mia migliore amica, la mia ricarica nei momenti negativi in attesa di giorni migliori».

Parole che qualche militante del M5S non ha gradito a posteriori, soprattutto alla luce del suo ingresso nella struttura di Elisabetta Barbuto, consigliera supplente dei pentastellati entrata a Palazzo Campanella dopo la scelta di Pasquale Tridico di tornare a Bruxelles. Per lui incarico di collaboratore esperto conferito al 100% con decorrenza dal 10 dicembre. Indennità massima, pertanto.

Tavernise, alle elezioni del 5-6 ottobre ha sfiorato la rielezione arrivando alle spalle di Elisa Scutellà. Decisiva l’ultima curva, che ha premiato l’ex parlamentare per appena 54 voti: 7164 contro 7110. Evidentemente un contributo sufficiente affinché il partito lo riportasse in Regione sotto altre vesti rispetto a quelle con cui si è fatto conoscere. Ma si sa, l’abito non fa il monaco. Così come non è detto che sorridere tutti insieme appassionatamente nelle foto di gruppo, implichi l’assenza di contrapposizioni e correnti interne.