Verso il referendum

Temesa diventa oggetto di scontro nel Pd. Iacucci è per il sì, i democrat locali dicono no

Il 12 gennaio il Consiglio di Stato metterà la parola fine alla vicenda sulla “scissione” di Campora San Giovanni da Amantea e all’unione con Serra d’Aiello. Ma infuria la polemica

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di Antonio Clausi
5 gennaio 2023
12:31

Più attuale che mai la questione Temesa, il nuovo Comune che dovrebbe nascere, al netto dell’esito di un referendum, dall’unione di Campora San Giovanni (popolosa frazione di Amantea) e Serra d’Aiello. La consultazione popolare, prevista al momento per il 22 gennaio, è frutto di un lavoro nelle commissioni della Regione portato avanti da Giuseppe Graziano dell’Udc e che ha incontrato il voto favorevole della maggioranza dell’assise. Per avere la certezza dell’apertura dei seggi, però, serve attendere la pronuncia del Consiglio di Stato a cui si è rivolto il sindaco di Amantea Vincenzo Pellegrino. È prevista per il 12 gennaio.

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Il pd di Amantea alza la voce

Dal primo momento Franco Iacucci, vicepresidente del consiglio regionale, ha strizzato l’occhio alla soluzione che si affaccia all’orizzonte. L’esponente democrat, tuttavia, stamattina ha preso atto della posizione espressa dal circolo locale del Partito Democratico, non presente in consiglio comunale, che è in antitesi con quella da lui auspicata.


I militanti Pd, rilanciati sui social anche dall’ex parlamentare Enza Bruno Bossio hanno manifestato «forte preoccupazione sul referendum scissionista» parlando di populismo. «Rappresenta oggettivamente una frattura traumatica nella storia e nella vita della intera comunità amanteana. È una scelta antistorica e avventurista - si legge nel documento -. Nel caso specifico, è fin troppo palese che la separazione tra Campora ed Amantea crea due debolezze e nessun punto di forza».

 

«L’obiettivo referendario sottintende solo una scelta di potere, manifestamente di interesse per pochi e non certamente a favore della comunità - scrivono ancora -. Lo stesso quesito referendario è basato sull’artificio giuridico della modifica dei confini territoriali e non è un atto propositivo finalizzato, con un percorso trasparente, alla istituzione di un nuovo Comune».

Iacucci: «Parole giunte con grande ritardo. Il problema andava affrontato politicamente»

Franco Iacucci, dal canto suo, rompe il silenzio che lo ha accompagnato pubblicamente su questa vicenda. Lo fa dal nostro network, ad un giorno dal primo comizio che si terrà domani a Campora. Parlerà insieme a Graziano e ad altri relatori alle 16.30.  «Il Pd di Amantea pone una serie di problemi anche condivisibili - dice - ma lo fa con estremo ritardo. Sette mesi fa mi ero permesso di suggerire, partecipando ad una loro riunione, di affrontare politicamente la questione. Il disagio di Campora dura da 50 anni, ma ora è molto più difficile porre rimedio a ridosso del referendum. Il problema, nel massimo rispetto della sentenza del Consiglio di Stato, non si risolve dal punto di vista tecnico-giuridico».

A riguardo, anche il Pd di Amantea è sulla stessa lunghezza d’onda. Nella nota, infatti, si fa riferimento ai sentimenti di protesta evidenziando come «il tema dello sviluppo di Campora non può essere affrontato e risolto sul terreno della schermaglia burocratica. I promotori della separazione si stanno assumendo la responsabilità di compromettere la crescita e l’ammodernamento dell’intero comprensorio del sud tirreno cosentino».

«L’obiettivo non è la scissione»

«La questione di Campora è antica - continua il vicepresidente del consiglio regionale -. E con ciò non dico che esista una parte in torto. Affermo soltanto che siamo in presenza di rivendicazioni di cui non si può tacere. Lo strumento democratico preposto è il referendum, decideranno i cittadini. Parlandone ai miei colleghi di partito amanteani, evidenziai questo malcontento cercando di ragionare insieme su alcune soluzioni. Una, su due piedi, poteva essere la creazione di un consiglio di circoscrizione autonomo».

Iacucci entra quindi nel merito. «Distaccandosi da Amantea, i residenti di Campora San Giovanni vogliono porre le basi per un’aggregazione futura, che magari alla lunga riguarderà anche altri municipi. L’obiettivo, pertanto, non è la scissione. Sia chiara una cosa: l’atteggiamento sprezzante registrato nel tempo ha favorito il processo in corso auspicato credo dalla maggior parte dei cittadini di Campora. Si scontrano due culture diverse: una meravigliosa cultura marinara, quella di Amantea, e una, differente, di Campora. Questa frazione è passata da 500 a 3800 abitanti, espressioni delle aree collinari limitrofe come, ad esempio, Cleto e Serra d’Aiello».

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